EMANUELE BALDI
Cronaca

I sette sfratti a vuoto: "Per non lasciare la casa figlio e cane come scudi"

L’odissea di Gea che ha affittato da tempo a una giovane coppia "Ogni volta impediscono l’esecuzione, lui mi ha anche rincorsa e offesa" .

Il prossimo 21 febbraio alle Cure ci sarà l’ottavo tentativo di sfratto

Il prossimo 21 febbraio alle Cure ci sarà l’ottavo tentativo di sfratto

"Non so come andrà a finire questa vicenda, ma una cosa è certa: non affitterò mai più la casa a nessuno. Siamo soli, non ci sono tutele". Gea Mostardini, avvocato, è stremata da un braccio di ferro snervante che – pur nei suoi numeri che scavalcano ogni statistica ("Siamo a sette sfratti andati a vuoto...") – rappresenta il caso tipo che, negli anni, sembra aver spinto sempre più fiorentini ad affidare i propri immobili agli affitti brevi e non al mercato.

Il caso. Gea ha un appartamento di due stanze, più cucina e piccolo resede al piano terra di una palazzina della Cure. Zona scintillante e golosa di questi tempi, a un tiro di schioppo dal centro, sempre più gettonata – come altri quartieri gemelli, Campo di Marte, Statuto e Gavinana su tutti – per il giro d’affari degli Airbnb. Ma Gea, un anno prima dell’emergenza Covid decise di fare coraggiosamente una scelta controcorrente. Affittare con regolare contratto registrato e cedolare secca l’immobile a una giovane coppia. "Sapevo già bene i rischi... ’E se poi non pagano...’, ma io sono una persona perbene che istintivamente tentde a fidarsi sempre delle persone e così decisi di affittare a questi due ragazzi".

E in effetti all’inizio le cose sembrano andare per il verso giusto. "Per alcuni mesi pagarono regolarmente l’affitto, nessun problema".

Poi però qualcosa s’inceppa. "A un certo punto smisero di pagare l’affitto, i 750 euro al mese che in questa zona sono anche una richiesta tutto sommato bassa". Passa un mese, ne passa un altro e poi altri ancora.

Di pagare la coppia, che ha un figlio piccolo, non ne vuol più sapere. "Anzi – puntualizza Gea – da cordiali che erano inizialmente il loro atteggiamente era nche radicalmente cambiato. Erano diventati scontrosi, supponenti". Così l’avvocato inizia l’iter. Sfratto per morosità che viene convalidato nel 2022. Nula cambia quindi si passa alla seconda fase: lo sfratto con la forza pubblica.

E qui inizia una sorta di incubo. "Ogni volta che arrivavano gli agenti il padre andava a prendere il figlioletto all’asilo e lo portava in casa. In presenza di un minore non si può ovviamente procedere ma i miei tentativi di contattare i servizi sociali vanno sempre, puntualmente, a vuoto". Prima volta, seconda volta, terza, quarta e così via. Intanto i mesi passano senza che a Gea arrivi uno spicciolo dell’affitto e con gli inquilini che diventano ingestibili. "Tutto il palazzo si lamenta per i loro comportamenti, non seguono le regole e non rispettano nessuno. Una volta lui mi inseguì addirittura per le strade delle Cure urlandomi offese irripetibili e chiedendomi minaccioso di cosa me ne facessi dei soldi...".

La beffa delle beffe arriva a uno degli ultimi tentativi di sfratto. Stavolta il bimbo non c’è ma la coppia fa trovare in casa un cane. Neanche in questi casi si può intervenire. "E ancora chiamate al veterinario che non viene, agli uffici del Comune che non rispondono. Mi viene anche proposto dagli agenti di tenere io il cane ma poi mi son chiesta: ’Non lo conosco, se poi morde qualcuno...". Ergo si va avanti. venerdì prossimo, il 21 febbraio, ci sarà un altro tentativo di sfratto. "L’ottavo – dice Gea sconsolata – ma ci rendiamo conto? Non so più ormai neanche quanti soldi ci ho rimesso ma di certo diverse migliaia di euro".