CARLO CASINI
Cronaca

I topi d’auto arrivano a Mantignano: "Parcheggiare qui è una roulette"

La notte scorsa sono stati infranti i finestrini di sette automobili vicino alla pieve di Santa Maria. Altri episodi vengono segnalati nei posteggi dei centri commerciali di Ponte a Greve e via Canova. . .

Nemmeno nel margine più estremo di Firenze le macchine sono sicure. I ladruncoli sono arrivati pure nelle placide campagne d’Oltregreve, a Mantignano. La notte tra venerdì e sabato sono stati infranti i finestrini di sette auto nel parcheggio principale del paese, vicino alla pieve di Santa Maria a Mantignano, con amara sorpresa dei proprietari all’alba.

Che le spaccate ai vetri siano una triste quotidianità ormai radicata anche nelle periferie non è una novità. E neppure che tra le periferie più bersagliate, ci siano quelle d’Oltrarno. Pignone, Monticelli, Soffiano, Legnaia, Isolotto vecchio subiscono da anni le incursioni di chi si diverte a rompere il cristallo per prendere oggetti di infimo valore: casus exempli, finestrino in via di Soffiano rotto per una bottiglia di detersivo.

Roba che a volte rivedi al mercatino delle cose rubate che si sposta intorno alle Cascine, tra piazza Uccello e la fermata Monni. O a volte pure per rubare niente, giusto per tentare la fortuna. Parcheggiare in alcune strade è una roulette russa: via Pisana lungo il muro di cinta di Villa Strozzi, via Bronzino, via della Fonderia, via Sogliani, via di Soffiano da quando è chiuso il presidio del circolo del Boschetto.

Tanto che ormai si dice con rassegnazione allo sfortunato di turno, quasi fosse colpa sua: "Certo se la vai a lasciare parcheggiata di notte vicino al Boschetto…". Neppure più le isole di artificiale tranquillità sono immuni: svariati i casi registrati nei posteggi dei centri commerciali, come alla Coop di Ponte a Greve, o all’Esselunga di via Canova, dove settimana scorsa hanno sfilato circa 400 cittadini sotto l’egida del Comitato Quartiere 4 per chiedere appunto sicurezza.

Ma ora i topi d’auto arrivano a colpire anche l’ultimo lembo di territorio comunale, quei borghetti di campagna che sembrano finiti per scherzo o per errore nella metropoli fiorentina, naturalmente isolati dalla Greve e artificialmente dalla Fipilì. È la città che avanza.

Adesso i fiorentini che vivono in quel fazzoletto di città iniziano ad aver paura e a chiedere più controlli anche inn quelle zone reputate tranquille fino a poche settimane fa.

Carlo Casini