Lo stadio di atletica di Campo di Marte è l’emblema dell’importanza degli impianti sportivi pubblici, non solo per lo sviluppo delle discipline sportive. L’utilizzo per molteplici scopi, infatti, rende le strutture socialmente rilevanti. E attrattrici di importanti eventi sportivi nazionali e internazionali.
La storia del Ridolfi, per corsi e ricorsi storici, si lega a doppio filo con quella dello stadio Franchi. Il completamento dello stadio Franchi (inaugurato il 13 settembre 1931 con la partita Fiorentina- Admira Vienna) fu possibile proprio grazie al marchese Luigi Ridolfi. "Erano state realizzate la tribuna e la maratona, ma il Comune non aveva abbastanza soldi per le curve – racconta il governatore toscano Eugenio Giani – Fu il presidente della Fiorentina Ridolfi a metterceli, pur di completare lo stadio decide di vendere due tenute del Chianti della sua famiglia". Per questo, a Ridolfi, Giani volle intitolare lo stadio di atletica che domani ospiterà per la seconda volta (dopo la prima nel 2019) il Golden gala di atletica, il più importante meeeting di atletica leggera che si svolge in Italia. Una manifestazione, gestita dalla Fidal (Federazione italiana di atletica leggera) presieduta da Stefano Mei, campione dell’Assi Giglio Rosso, che a Firenze porterà i campioni d’Europa.
"Nell’occasione voglio ricordare proprio la realizzazione dello stadio di atletica che ha 7.500 posti – racconta Giani – Con i Mondiali di Italia 90 e la necessità di ampliare lo stadio Franchi venne cancellata la pista di atletica, Firenze rimase senza una platea importante per questo sport che ora vive in Italia un momento splendido, basti ricordare le ultime Olimpiadi". Giani, da assessore ad atleta dell’Assi Giglio Rosso, nel 1999 fece realizzare un progetto di massima e contrattò un mutuo da 15 milioni a tasso vantaggioso con il Credito sportivo. "Il 20 gennaio 2003, all’inaugurazione, con me c’era il sindaco Leonardo Domenici, alla presenza di Fiona May – dice il presidente toscano – Questa è la storia di un investimento riuscito che segna la riconciliazione di Firenze con l’atletica".
E il Franchi? "Bisogna affrontare la questione con la consapevolezza delle risores a disposizione in questo momento". E cioè? "Con i 130 milioni si realizza il primo lotto del progetto: molto pragmatico e asciutto – spiega – Si prevede la copertura dello stadio e sotto si realizzano palestre e piscine. Non possiamo fare monumenti dell’architettura senza limiti di costi, basta ridimensionarsi".
Dunque avanti con il lotto 1 "specificandolo nel bando di gara dove si considerano solo i 130 milioni". Gli altri del lotto 2, a completamento, quando arriveranno. "Mi sono già impegnato con Nardella a verificare eventuali fonti di finanziamento nazionale che passano dalla Regione da destinare a questo scopo – conclude Giani – Poi sarà importante fare un contratto di gestione con la Fiorentina di lungo periodo, 30 o 50 anni, perché la società possa affrontare con serenità interventi strutturali".
Ilaria Ulivelli