
Arrestato un 21enne delle Piagge: era stato perquisito per la ricerca di armi e munizioni usate nell’aggressione in piazza dell’Isolotto. Aveva hashish e materiale da confezionamento. L’esito della direttissima.
di Stefano BrogioniFIRENZEDalle indagini per la sparatoria all’Isolotto nella notte tra il 16 e il 17 aprile scorsi, spuntano sei etti di hashish. E anche tre chili di “dado“, l’ingrediente per fare il brodo che, a prima vista, potrebbe sembrare in effetti droga.
Sono scattate le manette per E.D.B., 21enne delle Piagge. Da lui, gli investigatori della squadra mobile della questura sono arrivati nell’ambito delle indagini mirate a far luce sulla guerra fra bande dei quartieri periferici della città.
Secondo un’indiscrezione, a casa e nella cantina del giovane, potevano essere nascoste armi o munizioni, da porre in relazione con il ferimento di due giovani avvenuto la scorsa settimana. La perquisizione da questo punto di vista ha dato esito negativo, ma però è stata trovata droga, soldi e materiale che fanno pensare che lo spaccio sia l’attività con cui il 21enne, che non ha un’occupazione, si mantenga. Nello specifico 624 grammi suddivisi in panetti, due grammi di polvere bianca risultata essere positiva alle anfetamine e ai cannabinoidi.
Detta sostanza era suddivisa in più dosi e porzioni ed occultata in diversi punti della camera da letto di E. Diversi, infatti, i panetti di sostanza stupefacente rivenuti e nascosti in una scatola di scarpe e in un barattolo in vetro.
Oltre alla sostanza stupefacente, gli operatori hanno sottoposto a sequestro un bilancino elettronico di precisione, un coltello con lama ancora sporca di residui di hashish, verosimilmente impiegato per il taglio, e del cellophane, utile al confezionamento delle dosi per la successiva vendita. Inoltre, il 21enne è stato trovato in possesso di una somma pari a 1340 euro, suddivisa in banconote di piccolo taglio, sequestrata.
Il giovane fiorentino, incensurato, su disposizione del sostituto procuratore Giacomo Pestelli, è stato trattenuto presso le camere di sicurezza in attesa del rito direttissimo, celebratosi ieri mattina e culminato nell’applicazione della misura dell’obbligo di dimora notturno nel comune di Firenze, misura più soft rispetto agli arresti domiciliari chiesti dal pubblico ministero.
Ad alleggerire la posizione dell’indagato, assistito dall’avvocato Antonio Olmi, l’assenza di precedenti e l’atteggiamento sostanzialmente collaborativo assunto nell’interrogatorio davanti al giudice. E.D.B. ha infatti ammesso di far uso di stupefacenti e di aver iniziato a commerciarla nel dicembre del 2024 quando era rimasto disoccupato. Rimasta vaga la provenienza della droga (ha riferito di averla acquistata in centro) mentre i soldi (che per gli inquirenti sarebbero stato l’incasso dell’attività di spaccio) ha detto che gli sono stati consegnati dal padre e dalla fidanzata in vista di un viaggio.
E il dado per fare il brodo? Ha giustificato la presenza della sostanza, che era nascosta in garage ed è ovviamente risultata negativa al narcotest in quanto si tratta di un ingrediente da cucina, per via di uno scherzo degli amici.
Le indagini sulla guerra fra bande vanno dunque avanti. Nel frattempo, restano in carcere i due fermati. Ma la sensazione è che l’attività investigativa non sia per niente terminata.