Studentati poco accessibili agli studenti. È questo il cortocircuito sul quale è stato indetto ieri un tavolo di confronto tra l’Unione degli Universitari (Udu) e la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini. Al centro della discussione, più in generale, c’è la crisi degli alloggi che sta colpendo il mondo universitario, con sempre più giovani che per protesta hanno deciso di accamparsi con tende nei luoghi simbolo delle città. Anche Firenze è ostaggio della carestia di alloggi da offrire ai fuori sede, nonostante l’assist che il Comune ha fornito proprio pochi giorni, quando lo stesso sindaco Dario Nardella ha spiegato di "aver mappato sedici grandi complessi immobiliari destinabili ad alloggi universitari", e aver inviato il fascicolo "alla ministra Bernini". Al contrario, come risulta dai documenti ministeriali, la Regione Toscana nel 2022 non ha partecipato a nessun bando Pnrr (o altro) per nuovi studentati pubblici a Firenze. E qui sta il vero nodo gordiano.
Come denuncia Simone Agutoli, responsabile politiche abitative di Udu, gli "studentati sono in mano soltanto a privati, che con il primo progetto per alloggi universitari previsto dal Pnrr hanno potuto garantirsi la quasi totalità dei finanziamenti". Su un totale di 9.179 posti letto messi a bando, 6.874, cioè il 75 per cento del totale, saranno gestiti da gruppi privati e soltanto il 25 per cento che resta, cioè 2.305 posti, saranno di competenza delle singole agenzie regionali. A Firenze, dall’ultimo decreto del 2022, spicca soltanto una residenza finanziata dal Pnrr: si tratta della struttura privata della Campus X Srl di viale Morgagni, che con un’offerta di 234 posti letto si è aggiudicato un cofinanziamento statale di 9,3 milioni di euro. La Nazione ha provato a contattare la società proprietaria del campus, per avere più informazioni in merito anche ai possibili progetti futuri, senza però ricevere risposta alcuna. Infine, l’unico progetto — ancora in attesa di sapere se sarà finanziato — è quello di Casa Spa ai Lupi di Toscana, per 114 posti. Detto ciò, rimangono comunque insufficienti i posti nelle residenze del Diritto allo Studio (Dsu). A Firenze i letti sono 1.814 (1.700 tenuto conto di quelli in ristrutturazione) a fronte di molte migliaia di richieste e di 2.857 studenti che per reddito sarebbero aventi diritto. Ciò che rimane, come nel caso della struttura in viale Morgagni, sono alloggi per studenti ricchi: con prezzi che vanno da novecento ai mille euro per una singola stanza.
In attesa della seconda fase legata al Pnrr, a cui sono dedicati 660 milioni di euro per la realizzazione di ulteriori 52mila posti circa, la ministra Bernini ha assicurato che "con il Pnrr abbiamo vincolato da 10 a 25 anni la destinazione d`uso dei posti letto solo agli studenti". Affermazione in parte veritiera, perché, come spiega Agutoli ed evidenza il caso fiorentino, il sistema è da sempre "ibrido, e solo alcuni lo rispettano, in quanto il vincolo per gli studenti in graduatoria nei decreti non c’è".
Pietro Mecarozzi