REDAZIONE FIRENZE

Il calvario dei pendolari: "Ritardi e cancellazioni. Lasciati a piedi senza prevviso"

Studenti e lavoratori frustrati da un trasporto pubblico inefficiente e imprevedibile "Chiediamo siano ripristinate le corse cancellate, ci sono troppe fasce orarie scoperte".

Studenti e lavoratori frustrati da un trasporto pubblico inefficiente e imprevedibile "Chiediamo siano ripristinate le corse cancellate, ci sono troppe fasce orarie scoperte".

Studenti e lavoratori frustrati da un trasporto pubblico inefficiente e imprevedibile "Chiediamo siano ripristinate le corse cancellate, ci sono troppe fasce orarie scoperte".

Hanno voluto esserci per chiedere più treni, più puntualità, un servizio decente. Perché, dicono, "non ne possiamo più". Come Barbara Scarpi, di Marradi. Una delle mamme dei ragazzi che ogni giorno prendono, o dovrebbero prendere, il treno verso Faenza per andare a scuola. "Son qui – spiega – per protestare contro il disservizio dei treni. Il nostro comitato è nato a fine novembre, formato soprattutto da genitori di ragazzi pendolari, di fronte a un anno e mezzo di disagi continui: treni in ritardo, o cancellati improvvisamente, minorenni lasciati a piedi senza la certezza di un bus sostitutivo. Noi a Marradi dobbiamo guardare l’app e il meteo per sapere se il treno passerà o no. Vogliamo un servizio migliore, meno ritardi e chiediamo di ripristinare le corse cancellate, abbiamo ormai troppe fasce orarie vuote, che servizio pubblico è?".

Se lo domanda anche l’architetto Leonardo Cerbai, di Galliano di Mugello: "Sono pendolare, uso la Faentina da quando è stata riattivata, negli anni la situazione è andata progressivamente a peggiorare. Tante volte ci è sembrato di aver toccato il fondo e invece non era così. Ciò che mi dà fastidio è soprattutto il disinteresse verso la Faentina". Cerbai non è generico: "Penso alla Regione, che evidentemente ha sottoscritto un contratto di servizio capestro con le Ferrovie. Faccio un esempio: Dicembre per me è stato un mese disastroso, non c’è stato un giorno che non vi sia stato un ritardo. Ebbene, alla fine ci viene detto che il 98% dei treni sono stati in orario. O son sfortunato e prendo i treni in ritardo soltanto io oppure, c’è qualcosa che non torna".

Ilaria Ontanetti, di Vicchio, usa il ramo di ferrovia via Pontassieve e vuole sottolinearlo: "La Faentina non è solo la ferrovia che unisce Borgo San Lorenzo e Marradi a Firenze via Vaglia. È un anello. La Faentina è un nome, ma è la linea ferroviaria è una e coinvolge tutti i paesi del Mugello, dell’Alto Mugello con Marradi e della Val di Sieve. Per questo dobbiamo lavorare uniti e pensare che il treno è la mobilità più sostenibile, veloce e semplice per i lavoratori, per i turisti, per gli studenti, per tutti coloro che non vogliono stare in centro città".

Anita Battistini è giovane, abita a Marradi e sa già cos’è il pendolarismo: "Cinque anni di superiori, ora l’Università a Bologna, e molte volte sono costretta a saltare le lezioni per il fatto di non sapere se c’è il treno o meno. Alzarsi alle 5 per poi non avere il treno per arrivare a scuola non è molto divertente. Ci voleva mezz’ora per arrivare a Faenza e ora ci vogliono 50 minuti, è un gran cambiamento per la vita delle persone".

P.G.