CIRO
Cronaca

Il carboidrato, che errore demonizzarlo. La ricetta resta la dieta mediterranea

I consigli dell’esperto per non sfigurare in costume: erbe e tisane da sfruttare per le proprietà anoressanti

Il carboidrato, che errore demonizzarlo. La ricetta resta la dieta mediterranea

Il carboidrato, che errore demonizzarlo. La ricetta resta la dieta mediterranea

Ciro

Vestita

Prima dell’estate c’è la corsa al facile dimagrimento per perdere quei tre quattro chili di antipatica pancetta. E qui, esplodono le diete più diverse: la dieta delle banane, quella dello yogurt, il mini-digiuno, e soprattutto la dieta senza carboidrati.

Il carboidrato (pane, pasta, riso) ultimamente è stato molto demonizzato. Quale errore: la benzina con cui va avanti il nostro organismo è chiamata glucosio. La stazione di rifornimento più vicina per questo carburante è il carboidrato che, scindendosi, fornisce immediatamente glucosio.

Anche le proteine possono dare glucosio ma è come andare da Roma a Milano passando da Palermo: un percorso cioè tortuoso che, a lungo andare, affatica il nostro organismo.

Esagerare infatti con diete di solo proteine porta il nostro organismo in chetosi, che non è certo il massimo della salute (è in pratica l’acetone dei bambini).

Rimane quindi, a mio avviso, la dieta mediterranea con il suo stupendo mix di pasta, verdure, pesce, olio di oliva. Tutti alimenti che, assemblati in giuste dosi, sono davvero una sinfonia di Beethoven.

Rimane ovviamente il problema dei chili in più che spesso è un vero incubo, perchè a dare la dieta da dietro la scrivania è tutto facile, ma poi il paziente va a casa e dalla fame si mangia l’uva della carta da parati.

Bisogna quindi rivolgersi a prodotti spezzafame.

Decenni fa erano in voga le anfetamine, potentissimi farmaci che toglievano completamente la voglia di mangiare. Ora questi prodotti sono completamente vietati, com’è giusto che sia.

Molto utili e salutari sono invece le tisane, un mix di piante medicali che assunte sotto forma di infuso aiutano tantissimo il paziente a rispettare le dosi, soprattutto perchè contrastano fortemente la continua voglia di

piluccare.

Le erbe più usate per questi infusi sono la melissa, malva, carcadè, tarassaco.

Qui compare un altra meraviglia della natura: le erbe non sono un proiettile unico come i farmaci, sono invece una rosa di pallini da caccia che dà più risultati.

Prendiamo la melissa, ad esempio. Questa pianta medicale, oltre a togliere l’appetito, è anche un grande regolatore dell microbiota intestinale che, come sappiamo, è ormai considerato il nostro esercito personale.

Il potere anoressante della melissa deriva dal suo blando potere antiansia e sedativo, molto utile quindi per sedare la fame ansiosa, quella antipatica situazione in cui c’è sempre voglia di piluccare.

Ma la pianta regina è indubbiamente il tarassaco. Chiamato comunememte dente di leone.

I contadini francesi la chiamano pissenlit (piscialletto), visto il suo forte potere diuretico. Bere alla sera una tazza di questo infuso vuol dire davvero urinare molto nella notte e al mattino alzarsi con un chilo meno e con le

gambe più sgonfie.

Sta tutta qui la meraviglia di madre natura: pianta diuretica ma anche immensamente utile per la salute del fegato. Essa infatti ha una attività coleretica (induce il fegato a produrre più bile) e colagoga (induce la cistifellea a svuotarsi nel duodeno).

Il tutto si traduce in un forte abbassamento della colesterolemia.

E, se avete tempo, andate a fine giugno in giro per prati con i vostri bambini. Il fiore del tarassaco si è tramutato in soffione. Soffiandoci sopra i bambini vedranno volare i semini del tarassaco tutti simili a piccoli paracaduti.

Questi semini sono infatti un capolavoro di ingegneria eolica. Grazie al vento infatti voleranno per chilometri insemenzando nuovi terreni.

Utile aggiungere a questi infusi malva e carcadè erbe dal grande potere depurativo e rimineralizzante.

Una curiosità: nel settembre del ’60 la divina (e giunonica) Callas si innamora di Onassis e decide di dimagrie: le prova di tutte e non ci riesce. Alla fine ingoia una Tenia - il famoso verme solitario - e in pochi mesi perse 40 kg. Pura e pericolosa follia.