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Un centro di accoglienza per migranti (archivio FotocronacheGermogli)
"Chiudete il Centro di Accoglienza di San Pellegrino": la richiesta arriva dal consiglio comunale di Firenzuola che, su iniziativa del gruppo di maggioranza "Buti sindaco" ha approvato all’unanimità, e quindi anche con il voto della minoranza di centrosinistra, che ha presentato un paio di integrazioni, un documento molto duro e dettagliato che esprime le ragioni che dovrebbero consigliare la chiusura del Centro per immigrati.
Una struttura in una frazione piccola, con una presenza in questi tre anni raddoppiata visto che si iniziò con una quarantina di ospiti per giungere ora a 80 - e che sta provocando crescenti inquietudini e lamentele tra la popolazione di quell’area, sulla via Imolese. Le numerose problematiche le mette nero su bianco il consiglio comunale, che ricorda anche come il Comune di Firenzuola non sia stato consultato prima dell’apertura del centro e abbia da subito "mostrato perplessità sulla collocazione del Cas in una piccola frazione con pochi residenti e lontano dai servizi essenziali". E si ribadisce anche come i Cas "sono gestiti dal Ministero dell’Interno tramite le Prefetture e che i Comuni non hanno né competenze né risorse assegnate". Secondo il consiglio comunale firenzuolino "la gestione sin dall’inizio ha mostrato carenze organizzative e gli ospiti stranieri sono stati spesso abbandonati a se stessi". E "i residenti della frazione hanno più volte segnalato problematiche relative alla convivenza nel piccolo borgo composto principalmente dagli ospiti del Cas (oltre 80) piuttosto che dai cittadini residenti; la notevole distanza del Cas da Firenzuola dai maggiori centri del Mugello e dal comprensorio imolese, con la carenza di trasporti pubblici adeguati, fa sì che gli ospiti stranieri occupino le corse mattutine spesso senza biglietto con disagi per gli studenti. Anche il girovagare nelle ore notturne lungo la strada provinciale senza adeguata segnalazione luminosa è estremamente pericoloso per la loro incolumità".
Si ricordano le difficoltà di integrazione – "nel Cas non vengono organizzate dai gestori attività di nessun tipo" - e si sottolinea come "nell’ultimo periodo le forze dell’ordine vengano spesso chiamate a intervenire, specialmente nelle ore notturne, all’interno del Cas per sedare risse e schiamazzi generati principalmente da incompatibilità fra gli stessi ospiti". Da qui le richieste del consiglio comunale. Si vuole dapprima una riduzione del numero delle presenze per poi "andare a una progressiva chiusura" e si impegna "l’amministrazione a confrontarsi periodicamente con i cittadini di San Pellegrino per informarsi sugli sviluppi nella gestione del Cas e recepire le loro istanze".
Paolo Guidotti