Gurrieri
Al Maxxi di Roma e al Museo d’Arte Contemporanea di Termoli si è celebrato il
centenario della nascita di Benito Franco Giuseppe Jacovitti (1923–1997). A
Firenze, dove Jacovitti ha studiato e vissuto, per ora, è apparso solo un bell’articolo
di Marco Jodice (nipote del grande artista e fumettista italiano) sulla rivista "Idee di
Governo", trimestrale di politica, economia e cultura, fondato da Gianni Conti e
diretto da Franco Lucchesi. Prezioso questo articolo di Jodice perché riassume, ad un
tempo, il ruolo, i personaggi, la creatività e la peculiarità jacovittiana a fronte di altri
fumetti dello stesso periodo, collocandoli nel contesto sociale e politico del Paese.
Non nascondendo e anzi evidenziando e spiegandone certa ostentata riluttanza (mal
riposta) di certa radicale couche culturale. Il giovane Jacovitti, che era nato a Termoli, venne a Firenze a studiare all’Istituto d’Arte dove si trovò in classe con Franco
Zeffirelli; cominciò subito a collaborare con "Il Brivido", settimanale umoristico
stampato a Firenze fin dal 1925: esordì con una Tavola intitolata "Come ha visto la
guerra un ragazzo sul fronte occidentale: le linee Maginot Sigfrido", dove un paio di
centinaia di inglesi, francesi e tedeschi invece di darsele di santa ragione, cucinavano,
giocavano a carte, indossavano le maschere antigas per difendersi dal commilitone troppo goloso di fagioli…Poi nel ’37, arrivò "il Vittorioso", rivista per ragazzi che faceva concorrenza al "Corriere dei Piccoli", "Topolino" e "L’Avventuroso" di Nerbini. Così in quegli anni, in quelle pagine, transitarono i
personaggi di Jacovitti: i 3P, la Signora Carlomagno, l’arcipoliziotto Cip, Cocco Bill
col suo cavallo Trottalemme, Baby Tarallo, il giornalista Tom Ficcanaso. Poi fu il
momento dell’indimenticabile "Diario Vitt" che ci ha accompagnato per anni e del
Pinocchio a fumetti.