REDAZIONE FIRENZE

Il centro a San Godenzo. La rinascita dei migranti: "Sono parte del paese". A Castagno di Andrea gli ospiti del Cas si sono inseriti nella comunità

C’è chi lavora e chi impara l’italiano. Nel tempo libero? Si gioca a calcio. Il sindaco Piani: " Modello riuscito, ma è troppo lontano dalla città".

C’è chi lavora e chi impara l’italiano. Nel tempo libero? Si gioca a calcio. Il sindaco Piani: " Modello riuscito, ma è troppo lontano dalla città".

C’è chi lavora e chi impara l’italiano. Nel tempo libero? Si gioca a calcio. Il sindaco Piani: " Modello riuscito, ma è troppo lontano dalla città".

di Lorenzo Ottanelli

Qui gli immigrati sono arrivati di punto in bianco nel luglio del 2023. Siamo nella frazione Castagno di Andrea, in mezzo all’appennino, sotto il monte Falterona, un paese di centottanta abitanti nel comune di San Godenzo. "All’inizio avevamo un po’ di timore, perché erano tanti, ma poi li abbiamo conosciuti e ora vogliono sempre aiutarci", ci racconta Rita, che è originaria di Orbetello.

In tutto il paese l’umore è lo stesso, anche se "qualche bastian contrario c’è, ma non ha mai detto o fatto niente nei confronti degli ospiti del centro di accoglienza (Cas ndr)". All’alimentari davanti alla chiesa, dove abita Don Bruno, ci dicono infatti che non hanno mai sentito niente di strano, risse o atteggiamenti problematici. Mentre Roberto, dalla trattoria del paese, rassicura che "da quando sono arrivati non c’è stato nessun furto".

Un ’sbarco’ urbano improvviso, quello dei 66 migranti, nell’estate di due anni fa. Il sindaco, al’epoca dei fatti, seppe dal Prefetto che sarebbero stati trasferiti nel vecchio hotel Falterona, al tempo dismesso, solo la sera precedente, sul tardi. La struttura non era attrezzata, i servizi igienici erano da controllare, mancavano i letti. "Per fortuna il gestore è serio – ci racconta il primo cittadino di San Godenzo, Emanuele Piani –. Qui Valori solidali ha fatto un bel lavoro e tutta la cittadinanza si è data da fare per far sentire accolte queste persone".

Un esempio virtuoso dove due sorelle, Luana e Cinzia Collacchioni, hanno creato una scuola di italiano. Un fatto più unico che raro, perché non sarebbe previsto per gli ospiti delal struttura. Oggi, una quindicina di persone ha ottenuto il diploma di lingua. A Castagno sono nati anche due bambini. Il primo si chiama Bruno, come il parroco del paese, che si è tanto adoperato per aiutare gli ospiti del centro. Kaila, invece, ha questo nome perché nella lingua dei genitori significa ‘mare’, quello che hanno dovuto attraversare.

Oggi le due famiglie non vivono più nel Cas perché i nuclei familiari sono i primi a cui viene proposto un alloggio. "Hanno tutti storie drammatiche – ci dice emozionato Don Bruno –, un’umanità che sembra provenire dal passato e che noi abbiamo perso. Qui hanno trovato una comunità che li ha accolti. Quando hanno avuto bisogno di vestiti, tutti hanno dato qualcosa. E queste persone danno in cambio quello che hanno ricevuto".

"A volte giochiamo a pallone con loro – racconta Neri del Caffè Falterona –. E ci prendiamo bonariamente in giro. Loro portano dentro storie importanti". "È stato bello vedere l’hotel Falterona tornare a vivere – dice invece Paolo Pattonelli, presidente della Misericordia di Castagno d’Andrea –. Gli ospiti ci vogliono bene, chiamano tutti mamma e babbo. Alcuni lavorano, in 12 hanno già un contratto, c’è chi fa l’imbianchino, chi il muratore, chi lavora in un’azienda a Sieci (Pontassieve), e chi in un’azienda agricola".

"Questo centro è un esempio virtuoso, certo – conclude il sindaco Piani –. Ma dobbiamo chiederci quanto sia opportuno un Cas a Castagno, lontano dal lavoro, che qui è difficile raggiungere, non ci sono molti mezzi. Ci sarebbero sicuramente più opportunità in città o nei centri più vicini, dove esistono più possibilità di spostamento. Consideriamo anche che gli ospiti del Cas sono il 10% di tutti i residenti del Comune. Il problema è che siamo di fronte a un evento strutturale, l’immigrazione, che viene gestita come un’emergenza. E le persone vengono spostate come fossero pacchi postali".