Il centro che cambia. La rivolta degli albergatori: "Basta incolpare i b&b"

I piccoli proprietari puntano il dito sull’aumento dei prezzi e la fuga dei residenti. Il portavoce Panattoni: "Servono scelte coraggiose, non inutili slogan".

di Rossella Conte

"Sembra che il Tar abbia deciso di non decidere, per adesso. Aspettando di leggere la sentenza, speriamo di vedere i nostri politici affrontare le questioni cittadine più seriamente perché incolpare gli "airbnb" delle trasformazioni della nostra società è una inutile semplificazione". Commenta così Luca Panattoni, portavoce dell’associazione dei piccoli proprietari My Guest Friend, la decisione del Tar della Toscana che si è riservato di decidere al termine dell’udienza di merito sul ricorso contro la delibera urbanistica del Comune di Firenze sugli affitti turistici brevi. Per My Guest Friend le trasformazioni sono in atto da decenni e hanno radici profonde e complesse.

Per questo sul tavolo i piccoli imprenditori preferiscono mettere i numeri: dal 1991 al 2014 hanno abbandonato l’area Unesco in media 1.127 residenti l’anno, nel periodo 2014-23 in media 492 e quindi meno della metà. Per quanto riguarda il prezzo degli affitti residenziali, dal 2015 al 2024, in centro storico sono cresciuti del 57,4% mentre in Italia del 48,2%. "Valori drammaticamente elevati ma non è colpa degli affitti brevi – non usa mezzi termini Panattoni –. I prezzi delle camere singole per studenti, invece, dal 2019 al 2023 sono cresciuti del 2,8%, una percentuale decisamente inferiore a quella dell’inflazione che segna +10,8%. È da decenni che mantenere i figli fuori sede costa troppi sacrifici perché mancano gli studentati veri: sono 8.581 i posti letto previsti con la fase 1 del Pnrr ma di questi il 60% è di lusso e solo il 40% per il Dsu".

Secondo l’indagine rielaborata da My Guest Friend, le abitazioni vuote nell’intero comune sono 17.400, quasi il doppio dei 9mila affitti brevi, dei quali il 75% è nel centro storico. Poi Panattoni incalza: "In tutto il Quartiere 5 dove vivono 107 mila abitanti (il 30% del totale) ci sono solo 80 immobili in affitto "tradizionale". Non si può certamente dare la colpa alle locazioni brevi anche di questo. Questo dicono i dati e di questo si dovrebbe occupare la politica".

Per Panattoni, "gli amministratori locali non dovrebbero fare la guerra ai propri cittadini onesti ma ai governi che spendono solo lo 0,04% in "housing" a differenza di nazioni più evolute come per esempio la Francia". "Si parla di una città sotto assedio dei turisti come non mai - conclude -, in realtà nel 2023 ci sono state poco meno di 9 milioni di presenze ufficiali mentre nel 2019 furono poco più di 11 milioni. L’evidenza è chiara: la sfida di trovare un nuovo equilibrio tra vivibilità e turismo è molto difficile e la si può vincere solo investendo gli ingenti proventi dell’imposta di soggiorno con scelte coraggiose, non continuando a ripetere ancora inutili slogan contro gli affitti brevi".