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Il centro che si svuota fa chiudere l’edicola Si arrende anche la rivendita di Borgo Pinti

Il titolare: "I turisti hanno sfrattato i fiorentini. Alla fine non ce l’ho fatta più"

Il centro che si svuota fa chiudere l’edicola Si arrende anche la rivendita di Borgo Pinti

"Qui è morta una storica edicola" si legge su una sorta di manifesto funebre che un gruppo di abitanti ha affisso all’esterno della storica bottega di Borgo Pinti che ha abbassato la sua saracinesca per sempre. Dopo aver venduto per oltre 70 anni i giornali a generazioni di fiorentini, l’attività che negli anni si è adattata alle esigenze della domanda inserendo accanto a quotidiani, riviste e libri anche la cancelleria, ha deciso di chiudere per sempre lasciando un vuoto nel quartiere di Sant’Ambrogio. Sull’epigrafe si legge: "Overturismo e rendite di posizione. Mentre in viale Belfiore nasce un mostro da 550 camere, qui è morta un’edicola storica, centro di riferimento, aggregazione, discussione e socializzazione di un intero quartiere da oltre 70 anni". In fondo un saluto al suo titolare 49enne, Maurizio, che rilevato l’edicola nel 2005: "Grazie per aver resistito contro tutto finora, resterai per sempre nei nostri cuori". E’ stata una scelta sofferta quella del titolare che a malincuore è stato costretto a chiudere a chiave la sua attività: con la digitalizzazione di giornali e libri e la fuga in massa dei residenti i volumi di affari si sono più che dimezzati. "I conti non tornavano più – racconta Maurizio -, non si può lavorare per la gloria. Io ho una famiglia". Per l’edicolante, il canone di locazione era diventato insostenibile. "Era già duro da sostenere quando le vendite giravano, poi con i rincari, la crisi dell’editoria e lo spopolamento del centro non ce l’ho fatta più". Maurizio rivive i momenti più belli dei suoi 23 anni in Borgo Pinti: "C’erano i clienti delle 7,30, quelli delle 9, quelli che venivano subito dopo pranzo. Conoscevo i loro orari e li aspettavo. Poi con gli anni in tanti hanno lasciato le loro abitazioni e hanno deciso di andare a vivere in periferia per affittare gli immobili in centro o perché non in grado di far fronte più agli affitti. Tanti di loro sono venuti a trovarmi anche a distanza di anni": dice. Il colpo di grazia lo ha dato il post covid. In centro gli airbnb hanno occupato tutti gli appartamenti: i turisti hanno sfrattato i residenti. "E’ chiaro che chi sta a Firenze per pochi giorni ha esigenze diverse da quelle di comprare un giornale o un libro. Sto avvertendo un sacco di calore e affetto, è questo quello che mi mancherà di più".

Rossella Conte