Una candidata per tre. Ieri mattina, nella Sala delle assemblee della Casa del Popolo di Calenzano con posti in piedi, Partito Democratico, Calenzano Futura e Partito Socialista, hanno presentato ufficialmente la propria candidata sindaco per le amministrative 2024 a Calenzano: Maria Arena (foto), attuale capogruppo del Pd in consiglio comunale, già indicata poche settimane fa. Un nome che, nelle intenzioni della coalizione di maggioranza, dovrebbe riscuotere i favori del mondo del volontariato in cui Arena è impegnata da anni ma anche da quello delle imprese visto il ruolo ricoperto dalla candidata all’interno di Cna e che è emerso un po’ a sorpresa dato che a godere i favori del pronostico era il vicesindaco Alberto Giusti.
A sostenere Arena, ieri, è arrivata anche l’assessore regionale Monia Monni. Nel suo discorso la candidata è partita da lontano ripercorrendo il suo arrivo con la famiglia dalla Germania, a soli 5 anni, prima a Campi e poi a Calenzano e l’impegno, trent’anni fa, nel mondo del volontariato calenzanese con Assieme, poi nella festa dell’Unità di Legri, nel mondo della scuola e dell’associazionismo sportivo, i primi approcci alla passione politica e l’impegno nelle istituzioni.
Per la Calenzano del futuro che vorrebbe contribuire a disegnare alcuni temi su cui puntare sono quelli della valorizzazione del patrimonio ed il coinvolgimento dei giovani, l’inclusività, la rigenerazione urbana mentre un auspicio espresso, per quanto riguarda i plessi scolastici, è quello di poter fare la prima inaugurazione, con la fascia tricolore, della scuola di Dietropoggio. Fra i capitoli, invece, da migliorare, la viabilità e la gestione del bene pubblico. Non si è sottratta neppure sul tema più caldo, la mancata unità dell’intero fronte di sinistra vista la candidatura già annunciata dell’ex sindaco Giuseppe Carovani: "Abbiamo provato per 4 anni - ha detto - a ricomporre la frattura nell’area della sinistra calenzanese sperando in un’unione che sembra essere una chimera; personalmente ci ho creduto, ci abbiamo provato con diversi incontri, e fino al 18 settembre, ma evidentemente se il tuo interlocutore senza alcun preavviso, anche solo per onestà politica, esce con il suo candidato, di fatto si chiudono tutte le trattative. E dunque, siamo consapevoli che uno degli argomenti più delicati con il quale confrontarsi è proprio il dover spiegare al nostro elettorato perché siamo divisi, ancora oggi, quando la differenze non sono così tali da dover giustificare questa separazione".