ANDREA SETTEFONTI
Cronaca

Il Chianti brinda all’inizio dell’anno: "I dazi non spaventano il mercato"

Il presidente del Consorzio, Giovanni Busi: "Nel 2024 abbiamo venduto 75 milioni di bottiglie"

Giovanni Busi, presidente del Consorzio

Giovanni Busi, presidente del Consorzio

Il vino Chianti regge. Nonostante la crisi generale dei consumi, questioni geopolitiche e guerre, le vendite sono rimaste stazionarie. "Malgrado le difficili condizioni economiche nazionali e internazionali con foschi scenari geopolitici, non dobbiamo essere pessimisti. Abbiamo tutte le possibilità per affrontare i mercati, abbiamo un’ottima quantità di vino, di eccellente qualità, nelle nostre cantine" ha detto il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi, in occasione dell’Anteprima 2025 ‘Chianti Lovers & Rosso Morellino’. Il valore del Chianti è riconosciuto anche dal mercato. "Nel 2014 - ricorda Busi - il prezzo medio del Chianti nella grande distribuzione era di 3,31 euro a bottiglia. Oggi siamo arrivati a 5,28 euro a bottiglia, mantenendo inalterati i volumi di vendita. Questo è un segnale molto positivo, il Chianti è una denominazione sempre più apprezzata e riconosciuta dai consumatori". Per quanto riguarda i numeri, "il 2024 direi che è andato bene, abbiamo mantenuto le stesse vendite dell’anno precedente, circa 75 milioni di bottiglie, con un calo dello 0,2%, quindi insignificante. Anche se questo però non è il nostro trend normale, ma è dettato dal fatto che non avevamo molto prodotto per la scarsità delle annate". Per rimanere in tema di numeri, la vendemmia 2024 del Consorzio Chianti ha fatto registrare una produzione di uva di oltre 1 milione e 150mila quintali, una produzione di vino di 805.796 ettolitri, con una superficie rivendicata di 13.642 ettari.

Per offrire ai mercati una tipologia sempre più richiesta, visto il calo dei rossi, il Consorzio ha allo studio una nuova tipologia di vino, il Chianti Rosato, da introdurre nel disciplinare. "È un prodotto che è allo studio del cda del Consorzio e deve ancora fare tutto il suo iter e passare in assemblea" spiega il presidente Busi. E sempre se si guarda ai trend di mercato, come i no&lo wine (i vini senza o con poco alcol), "il cda sta valutando anche una riduzione di quello che è il grado alcolico del vino. Ma se ci sarà tale riduzione, e quanto, questo ad oggi è difficile dirlo. La discussione però è sul tavolo" ha aggiunto. Sulla questione dazi Usa, Busi ha detto che quello "americano è un mercato importante, dove vendiamo oltre il 20% della nostra produzione ed è il primo mercato in export, ma la preoccupazione per eventuali dazi Usa è abbastanza limitata".

Andrea Settefonti