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Un disegno della pietra d’inciampo
Il 18 gennaio 2024 abbiamo partecipato alla posa d’inciampo in viale dei Mille, di fronte all’Oviesse, che ricorda il luogo dell’arresto di Aldo Campagnano. Presenti le assessore Alessandra Nardini e Maria Federica Giuliani, la presidente del comitato ‘Pietre d’inciampo’ Donata Bianchi, il presidente della Comunità ebraica Enrico Fink, rappresentanti dell’ANED e il nostro dirigente, Mauro Emanuele Piras.
Il progetto delle pietre d’inciampo è descritto sul sito del Comune come un monumento diffuso (coinvolge più di 2.000 città in Europa) e partecipato. Questo lo fa rientrare nella definizione di Public History perché noi, grazie al prezioso contributo di Alice Chiesi, abbiamo lavorato su una storia personale che ci ha permesso di comprendere la Storia raccontata nei libri.
La ricerca di Alice ci ha permesso di capire che essere ebreo durante la II guerra mondiale poteva avere significati diversi. Le sorelle di Aldo si erano sposate e convertite al cattolicesimo e questo le ha salvate dalla deportazione. Alice sottolinea un altro aspetto importante: non sono stati i nazisti ad arrestarlo, ma i fascisti italiani che, con l’inganno, lo hanno costretto a uscire allo scoperto.
La sua amata sorella ha ricevuto un biglietto in cui lui le chiedeva di portargli abiti e cibo alle Murate, ma l’ultimo incontro tra i due non ebbe mai luogo. Fino al 2024 questa storia era conosciuta da poche persone. Oggi, grazie ad Alice Chiesi, fa parte del patrimonio storico della città di Firenze.