Come si fa a inventare il futuro? E come si fa a documetarlo attraverso la fotografia? Matthieu Gafsou lo fa con la sua mostra dal titolo H+ inaugurata ieri al Rifugio Spazio Digitale a cura di Irene Alison e Paolo Cagnacci, terza tappa della rassegna SuperNatural.
Il ciclo esplora il passaggio dalla dimensione naturale a quelle artificiali, ancestrali e soprannaturali attraverso le opere di alcuni dei fotografi più interessanti a livello internazionale.
Matthieu Gafsou, fotografo franco-svizzero vincitore nel 2022 del premio Maison Ruinart, presenta con H+ un’indagine visiva e visionaria sul transumanesimo, movimento intellettuale che mira a perfezionare il corpo umano attraverso l’uso delle scienze e della tecnologia.
Dall’impiego quotidiano delle tecnologie che sono già parte integrante della nostra vita, come il pace maker o lo smartphon, la serie di scatti di Matthieu Gafsou rintraccia le persone, gli oggetti e i conceti cardine di questo movimento rilevandone in controluce le complessità e le zone d’ombra, attraverso unpercorso che va dalla Svizzera alla Russia, dalla Francia alla Repubblica Ceca. Le foto di Matthieu Gafsou dischiudono non solo le più ardite frontiere e i maggiori paradossi del progresso tecnologico, ma anche i dilemmi esistenziali a cui la proiezione transumanista ci mette di fronte.