CARLO CASINI
Cronaca

Il corteo della discordia. I manganelli e poi il sangue: la rabbia degli studenti

Venerdì la polizia in tenuta antisommossa ha caricato alcuni manifestanti pro Palestina. Una ragazza ha riportato la rottura del naso e un taglio sullo zigomo. Il caso finisce in procura

Firenze, 26 febbraio 2024 – Venerdì scorso Firenze è stata teatro di scontri tra i manifestanti del corteo pro Palestina e la polizia schierata in tenuta antisommossa. Momenti di tensione che hanno fatto il giro di tutti i social: nei video girati dai manifestanti si vedono gli agenti sferrare colpi di manganelli su studenti (alcuni giovanissimi) e alcuni esponenti del sindacato Si Cobas. Il bilancio è stato di cinque feriti (numero non ufficiale), tra cui una ragazza di 21 anni che ha riportato la rottura del setto nasale e un taglio sotto l’occhio destro. La giovane, fiorentine e studentessa di economia, farà denuncia, e nei prossimi giorni la Digos relazionerà la procura di Firenze che, come quella di Pisa, aprirà quasi sicuramente un’inchiesta sul caso.

Carica contro gli studenti. Una delle tante manifestazioni di solidarietà ai giovani picchiati
Carica contro gli studenti. Una delle tante manifestazioni di solidarietà ai giovani picchiati

Il motivo degli scontri? Secondo quanto riportano le forze dell’ordine, il corteo sarebbe uscito dal percorso autorizzato dalla Questura, e alcuni manifestanti avrebbero preso a corsa in direzione del consolato americano – che solo poche settimane fa è stata bersaglio di un lancio di molotov con successiva rivendicazione terroristica di un ragazzo presunto simpatizzante di Hamas. Per i partecipanti alla manifestazione, invece, non ci sarebbero state deviazioni al percorso. La carica della polizia, si vede nei filmati, è arrivata dopo alcuni contatti violenti fra le due ’fazioni’. Sui fatti è subito montata la polemica politica.

La condanna più dura è arrivata direttamente dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che con una nota ha specificato di aver "fatto presente al ministro dell’Interno, trovandone condivisione, che l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento".