
Martedì oltre quattrocento persone hanno sfilato chiedendo più sicurezza. Ieri un clima diverso: "Il rione si è mobilitato e adesso abbiamo meno paura".
Al centro commerciale di via Canova si respira un’aria diversa il giorno dopo la manifestazione organizzata dal Comitato Quartiere 4 che ha portato circa quattrocento persone a sfilare tra portici e hall per chiedere più sicurezza. Non è la prima volta che la zona scende in strada per reclamare legalità. Torna alla mente il 14 giugno 2018, quando, tre giorni dopo la tragica morte del giovane Duccio Dini avvenuta durante un regolamento di conti tra gang due isolati più avanti, via Canova si riempì di manifestanti.
Ora il problema qui sono vecchie e nuove generazioni di balordi che si ritrovano sotto i portici. Ieri erano ancora lì, e pure arrabbiati per quella reazione collettiva del vicinato. Sui cartelli "Basta degrado" lasciati appesi dai manifestanti, nottetempo qualcuno ha tracciato una x con la penna ammonendo sotto con la scritta "Borghesi!".
Una commessa che abbiamo conosciuto alla riunione all’Mcl di San Bartolo ci riconosce e racconta scossa: "Stamani c’era un balordo mi guardava e mi faceva il segno del ‘ti sgozzo’ con il dito alla gola". Ipotizza che sia successo perché stava guardando distrattamente fuori dalla vetrina e il tipo si è sentito osservato. O forse è una reazione di sfida per quanto successo martedì, quando i commessi si sono riuniti tutti in quel prato laterale di loro ’dominio’? Però l’aria nuova che si respira è l’orgoglio di aver ritrovato l’unione della comunità, dopo la frustrazione del dover passare ogni giorno a testa bassa senza incrociare sguardi per evitare risse, e per le ragazze anche molestie. I gruppetti di delinquenti che fanno la spola con il parco del Saletto sono di nuovo qui. C’è il nucleo di tossicodipendenti di zona. Poco più in là ci sono invece gli stranieri adulti, ben conosciuti per vari misfatti.
Manca il gruppetto dei ragazzini, ribattezzato dal quartiere ‘la baby gang’; ma verso le 17,40 arrivano e si mettono a giocare con un pallone gigante, tirando pallonate come se nulla fosse. Poi spariscono. I lampeggianti dei carabinieri sono un buon deterrente. L’Arma è già intervenuta nelle prime ore del pomeriggio e ha fermato una ragazza sospettata di un taccheggio, ora di nuovo sotto il portico con i suoi compari.
"Ringraziamo tutti – dicono il presidente del comitato Alessandro Biggio e la vicepresidente Cinzia Castellana – L’affluenza di martedì è andata ben oltre le aspettative, a conferma del fatto che il problema sicurezza è sentito. Siamo pronti a rimanifestare nel caso non vengano messe in atto delle soluzioni efficaci".
Ma da parte di Esselunga c’è pieno appoggio alla causa dei cittadini e del personale: "Condividiamo il senso di insicurezza e al contempo subiamo le criticità del quartiere. Confidiamo in un deciso impegno congiunto con Istituzioni e comunità per una rapida risoluzione", ha affermato l’azienda a margine della manifestazione.
Carlo Casini