"Impresentabile". A una manciata di giorni dal voto europeo che lo vedeva in corsa per Bruxelles Antonio Mazzeo, esponente di punta dei dem toscani e presidente del Consiglio regionale, si trovò tempo-zero a dover convivere con un abito cucitogli suo malgrado addosso. La sua colpa? Essere tra gli otto imputati nel processo per il crac del quotidiano l’Unità. Il 12 novembre scorso la sentenza di assoluzione del tribunale di Roma.
"Ho grande rispetto per la commissione parlamentare antimafia, il suo lavoro è fondamentale e credo che vada rafforzato, – dice oggi – Ma da quella sede esce una relazione, che non è una legge o un atto normativo, a cui viene riconosciuto di fatto una sorta di limitazione dei diritti fondamentali sulla eleggibilità previsti dalla Costituzione".
Ci spieghi meglio in relazione alla sua esperienza.
"Se si etichetta come presunto “impresentabile” chi è rinviato a giudizio per qualcosa che niente ha a che fare con la criminalità ma con la chiusura di un giornale c’è un problema grande".
Con contraccolpi politici.
"Se una cosa del genere accade a una settimana da un’elezione si fa passare il messaggio che quella persona non avrebbe nemmeno potuto candidarsi. E poi dopo due mesi il giudice, per stessa richiesta del pm dell’accusa, dichiara l’assoluzione con formula piena. Lo dico perché vorrei che la gogna social e mediatica che ho dovuto sopportare io non toccasse a nessun altro".
Cosa va cambiato secondo lei?
"Va modificato il regolamento della commissione. In primo luogo bisogna che sia chiaro e inequivocabile che, per essere o meno candidabili, vale quanto previsto dalla Costituzione. Poi va rivisto l’elenco dei reati che vengono posti all’attenzione della commissione limitandoli davvero a quelli che hanno a che fare con la mafia o la criminalità organizzata. E non possono passare 5 anni per arrivare a giudizio di un processo che, a detta di molti, nemmeno avrebbe dovuto iniziare".
Accennava ai social. Secondo lei amplificano l’accanimento?
"Non dobbiamo aver paura di dire, a partire dal nostro partito, che il clima di caccia alle streghe e tribunale del popolo alimentato ad arte in questi anni anche da qualche forza politica ha fatto disastri. Penso che il Pd questo debba dirlo forte e chiaro e avere una posizione netta".