LISA CIARDI
Cronaca

Il dibattito sul fine vita. Accuse reciproche e legge a rischio stallo

Dopo il ricorso di FdI, Fi e Lega al Collegio di garanzia .

La legge sul suicidio medicalmente assistito è in stallo. Anzi, è in attesa di sapere se andrà in stallo. Il centrodestra ha presentato ricorso al Collegio di garanzia del Consiglio toscano per "verificare se ci sia corrispondenza tra lo Statuto regionale e la legge". Ma, prima di esprimersi, il Collegio stesso deve vedere il testo che, essendo frutto di una serie di modifiche avvenute in aula, è in fase di stesura nella sua versione definitiva (forse sarà pronto oggi). Va anche detto che nel Collegio manca al momento uno dei sette membri, dopo le dimissioni, due anni fa, di quello in quota Fdi. Per legge, l’organismo può ugualmente lavorare (bastano quattro membri), ma nel frattempo Fratelli d’Italia ha presentato il nuovo nome che dovrebbe essere ratificato in Consiglio il 25 febbraio, dopo il passaggio in Commissione.

Fra leggi da leggere, riunioni da convocare e nuovi ingressi, si potrebbe arrivare all’ultima settimana di febbraio solo per sapere se il Collegio riterrà o meno il tema di propria competenza. Se questa prima risposta sarà positiva, ci saranno altri 30 giorni per esprimersi nel merito e rispondere ai dubbi di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega.

Nel frattempo, la legge resterà "congelata". "Abbiamo seguito l’iter previsto dalla legge nel pieno rispetto del regolamento e dello statuto – aveva commentato il presidente del Consiglio Regionale, Antonio Mazzeo, subito dopo l’annuncio del ricorso -. Aspettiamo ora con serenità la decisione del Collegio di garanzia statutario". Ma il dibattito prosegue, con accuse reciproche di strumentalizzazione. "Il centrodestra ha inteso il fine vita come una materia su cui fare polemica politica – ha commentato ieri il presidente della Regione, Eugenio Giani -. E su cui cercare il cavillo per rallentare un intervento sul quale, invece, ci siamo proposti come garanti dell’attuazione della sentenza del 2019 della Corte costituzionale. È importante dare al fine vita un percorso medicalmente assistito, con grande serietà, uguaglianza e trasparenza. Considerando i tanti cittadini che mi hanno scritto, sono sempre più convinto di percorre una strada che rifiuta le polemiche politiche per cercare, invece, di dare un servizio non solo etico, ma anche sanitario, in grado di stare umanamente vicino a queste persone in una fase così delicata e difficile".

"Nessuna strumentalizzazione da parte nostra, a maggior ragione su un tema così delicato – la replica dei capigruppo regionali di FI, FdI e Lega, Marco Stella, Vittorio Fantozzi ed Elena Meini -. Anzi, vogliamo andare fino in fondo e capire se, in assenza di una legge statale che assicuri la necessaria uniformità, la norma toscana risulti conforme allo statuto della Regione. La strumentalizzazione politica l’hanno fatta Pd, M5S e Italia Viva, approvando leggi di competenza del Parlamento solo per piantare una bandierina ideologica a fini elettorali. Il ricorso è uno strumento previsto per consentire che i consiglieri, in caso di dubbi, possano verificare se ci sia corrispondenza tra lo statuto regionale e la legge che è stata approvata".