CHIARA OTTAVIANI
Cronaca

IL FILM DELLE VISITE

Da Lungarno Pecori Giraldi a Ponte Vecchio, le attrazioni del centro ammirate a passo di marcia

IL FILM DELLE VISITE

IL FILM DELLE VISITE

Cappellino in testa, occhiali da sole e cuffie nelle orecchie per le spiegazioni della guida, scendono uno per uno dall’autobus che da Montecatini li ha portati a Firenze mordi e fuggi, pronti per il ‘walk-tour’ che in due ore li condurrà nel cuore della città.

Ci siamo infiltrati in un gruppo di turisti provenienti dalla Germania, che per una settimana farà il giro delle bellezze Toscane. Ad accoglierli il sole a picco delle dieci che riflette sull’Arno, la partenza da Lungarno Pecori Giraldi. La guida rivolge ai componenti del gruppo le prime indicazioni: "State attenti alle borse (per gli scippi, ndr), bevete molto per il caldo, e non allontanatevi". Si parte, il giro comincia a passo svelto. Passiamo da Via San Giuseppe, la strada che conduce a Santa Croce, in questa comitiva sono quasi tutti giovani e qualcuno si ferma a fotografare i nomi delle vie. Passiamo tra le bancarelle, un rapido sguardo ai possibili souvenir da

portare a casa ed in un lampo, alle 10.12, arriviamo in Santa Croce.

La piazza gremita di turisti che

seguono le bandierine, il mio gruppo resta in disparte aspettando che si liberi uno spazietto di fronte alla chiesa, rigorosamente all’ombra, dove poter fare la foto migliore. La guida dà due rapide informazioni sulla piazza tramite il registratore e via, subito si riparte. Passiamo per Borgo dei Greci, e qualche

visitatore si ferma ad ammirare le vetrine dei ristoranti che espongono le maestose bistecche alla fiorentina.

Si prosegue per le vie riparate dal sole ed in poco tempo siamo in Piazza della Signoria. Ad

attirare l’attenzione immediata non è tanto la riproduzione del David di Michelangelo, quanto più la fontanella dell’acqua

sul muro di Palazzo Vecchio, davanti alla quale si crea una fila lunghissima. Il caldo inizia a farsi sentire.

La guida richiama all’ordine la ciurma e la visita prosegue, si passa dentro Palazzo Vecchio, il vociare dei turisti sovrasta la spiegazione della capogruppo ma il chiacchiericcio si interompe di colpo all’ingresso del cortile di Michelozzo. Fuori i telefoni, si scattano i selfi. Un ragazzo ha la macchinetta usa e getta con il rullino, dunque sceglie molto attentamente il soggetto e l’inquadratura della sua foto, per non sprecare neanche uno scatto.

Usciamo nella Piazza della Signoria, le teste dei ragazzi della comitiva si confondono tra quelle degli altri turisti che si fermano a mangiare un panino e a scattare fotografie, il mio gruppo procede a passo svelto tanto che lo sto per perdere, ma ecco che lo ritrovo in Via de Cimatori, poi piazza San Martino, ed infine il Museo della casa di Dante. Qui un figurante recita i canti della Divina Commedia e la guida, per non disturbare, sussurra la spiegazione.

In Piazza Duomo il gruppo si disperde, chi va al bar, chi si allontana per una telefonata, due ragazze restano indietro per prendere una granita. Uno sguardo veloce alla chiesa, di nuovo la spiegazione della guida, e ci lasciamo alle spalle anche il Duomo, senza però ammirare il Battistero.

"Chissà se andremo anche nella piazza con la giostra" sussurra una ragazza alla sua amica, ed eccola puntuale anche Piazza della Repubblica, sono le 11.30, stavolta il sole è a picco senza zone all’ombra, dunque la sosta è ancora più breve. Si intravede da lontano la fila di chi spera di accaparrarsi un po’ di fortuna toccando il naso del celebre ‘porcellino’. "Potete mettervi in coda anche voi se volete", dice la guida al gruppo.

Alcuni puntano delle panchine all’ombra, per sedersi e riposare, ma questo il rapido tour non lo prevede. Tutti in piedi alla volta di Via dei Georgofili. Qui l’attenzione si fa più seria, rapiti ascoltano la guida che in pochi

minuti racconta l’attentato che nel 1993 colpì Firenze nei pressi della storica Galleria degli Uffizi. Anche qui non manca chi si ferma a scattare un selfie davanti all’’albero della pace’.

Una veloce passeggiata sotto il loggiato degli Uffizi per arrivare alla tanto attesa vista sull’Arno da Ponte Vecchio. Siamo giunti

alla fine del tour. La guida si riprende i registratori e saluta il gruppo di tedeschi che rimane a godersi il panorama, scattandosi foto romantiche in pose del tutto innaturali. "Firenze è magica, magari la prossima volta torniamo a vederla con più calma".