di Eva Desiderio
"Stasera andrò al cinema Odeon alla première delle 21 con alcuni amici. Mi faranno coraggio e mi staranno vicini. Non sarà facile veder trattato così il nome e l’onore della mia famiglia". Patrizia Gucci, figlia di Paolo Gucci e una degli otto nipoti di Aldo Gucci, non ci sta e come lei tutti i suoi parenti: la sorella Elisabetta, i cugini Cosimo, Filippo, Uberto, Domitilla figli di Roberto Gucci, Alessandro e Guccio figli di Giorgio Gucci. Con loro anche Patrizia Gucci, la loro zia, ultimogenita di nonno Aldo che vive all’estero. Ha già visto il film e ci ha sofferto.
"Noi tutti insieme vogliamo difendere i valori della nostra famiglia. Noi sappiamo come stanno veramente le cose e chi erano i nostri cari, ma ai nostri nipoti che cosa racconteremo dopo la trama inventata da Ridley Scott per House of Gucci? Cosa capiranno dal film? Quanto potranno rimanere scossi? – spiega Patrizia Gucci, quarta generazione della famosa famiglia fiorentina, creativa, designer, pittrice e scrittrice –. Perché è stata distorta la verità, la nostra memoria è stata violata. E questo è quello che ci dispiace di più. Noi grazie a nostro nonno e ai nostri genitori siamo stati la famiglia più elegante del mondo, settanta anni di storia adesso vengono bruciati".
Quest’anno Patrizia Gucci ha rieditato con Piemme, con molte aggiunte, il suo libro "Gucci. La vera storia di una dinastia di successo raccontata da una Gucci doc". "La figura più tartassata nel film è mio padre Paolo, interpretato da Jared Leto, un personaggio reso caricaturale fin dal linguaggio distorto della pronuncia: mio padre era di madre inglese e parlava meglio l’inglese dell’italiano dunque questa rappresentazione sgarbata non fa onore al film di Scott – continua Patrizia –, poi Al Pacino che fa nonno Aldo ha una voce roca che invece non aveva e appare claudicante quando non ha avuto problemi di deambulazione". Maurizio Gucci, poi, il cugino assassinato su incarico della moglie Patrizia Reggiani, "è stato straziato, appare in una versione trash lontanissima dal suo essere. Era bello e con occhi azzurrissimi", spiega la cugina. Insomma gli eredi Gucci non ci stanno e per questo a fine novembre hanno firmato tutti insieme una lettera in cui attaccano per le falsità, secondo loro, contenute nel film regista e produzione. "Il film veicola una narrazione tutt’altro che accurata", dice la nota.
I Gucci sono pronti a rivalersi sul film. "La nostra storia viene umiliata, la nostra famiglia lesa nella dignità – dice Patrizia –. E anche Firenze nel film non ci fa una bella figura. Il sindaco Nardella dovrebbe difendere una famiglia fiorentina trattata così". Non basta. Per la famiglia sono "indulgenti" i toni che nel film si usano per Patrizia Reggiani, interpretata da Lady Gaga, che è stata definitivamente condannata per essere stata la mandante dell’omicidio del marito Maurizio Gucci. "Nel film, ma anche nelle dichiarazioni dei membri del cast, Patrizia Reggiani viene descritta come una vittima che cercava di sopravvivere in una cultura aziendale maschile e maschilista". Anche questo a loro parere è totalmente falso. Ora la famiglia Gucci chiede rispetto per la memoria e la dignità dei loro cari.