
Su indicazione del Comune con una procedura di urgenza, la ditta incaricata dei lavori. inizierà domattina a rimuovere. una prima porzione di cemento
di Manuela Plastina
Al via da domani mattina i lavori di rimozione di una parte del tratto tombato del fosso delle Fonti, in zona Bubè. Per aumentare la portata di acqua e lo scorrimento in caso di piogge prolungate o bombe d’acqua ed evitare i vari allagamenti delle case intorno, che si sono verificati anche 10 giorni fa, su indicazione del Comune con una procedura di urgenza, la ditta Rosi Leopoldo (la stessa che sta realizzando la Variante alla Chiantigiana) inizierà domattina a rimuovere almeno questa prima porzione. "Si tratta della parte più a rischio, il vero ’collo d’oca’ del fosso – spiega il sindaco Francesco Pignotti -, ossia la parte che dall’aperto diventa tombata e passa poi sotto la scuola". Già nelle scorse ore parte del giardino dell’edificio scolastico è stato recintato per fare spazio agli operai. Rimarrà ancora il tratto tombato sotto via Pian di Grassina e il marciapiede, "ma lì il dimensionamento è già maggiore" dice il sindaco. Una volta svolto il lavoro in urgenza "studieremo le migliori soluzioni per convogliare l’acqua nel torrente Grassina".
Intanto già con questi primi lavori, si dovrebbe passare nel tratto sottoposto al cantiere da 3 metri cubi di acqua al secondo a nove, triplicando il volume. Non sarà un intervento totalmente risolutivo: "Il rischio zero non esiste - ha detto onestamente Pignotti ai cittadini nell’assemblea pubblica di pochi giorni fa -, ma con coraggio e concretezza, cominciamo un lavoro che sarà molto lungo, complesso e difficile".
Nel frattempo stanno andando avanti i lavori di un’altra ditta incaricata di ripulire il fosso di Montauto dai detriti per liberare l’imbocco della parte tombata. "Porteremo avanti pezzo per pezzo vari interventi successivi per stombare altri tratti e liberare altri fossi laddove possibile". Perché, come ha ricordato più volte Pignotti, gli allagamenti sono derivati da una politica edilizia degli anni ’60-70 che in risposta alla domanda di case ha cementificati vari tratti di corsi d’acqua per costruirci sopra. Ma anche i cittadini devono collaborare: "Controlleremo i terreni privati: va effettuata una costante manutenzione per la sicurezza di tutti". Chi non lo fa potrà essere sanzionato, come previsto dal regolamento di polizia rurale.