FIRENZE"Io ritengo che l’Eni, lì a Calenzano, non ci debba più stare", ha ribadito ieri il governatore Eugenio Giani, suggerendo di trasformare l’area "in un hub di energia rinnovabile: si mettano dei pannelli fotovoltaici da cui ricavare energia. Non dico che deve essere un terreno che non ha più valore, va convertito".
Assist al sindaco, Giuseppe Carovani, che ribadisce il suo "no" al mantenimento del deposito in cui si è verificata la strage dello scorso 9 dicembre ed è in linea con Giani sulla riqualificazione “green“. "Eni è una grande impresa internazionale che fa investimenti in quel campo, per cui confidiamo che possa esserci un accoglimento delle nostre richieste. Pensando anche al green deal, al fatto che al 2035 non potranno più circolare auto con motori termici, credo sia ragionevole pensare a un investimento che guarda al futuro", dice il sindaco, sollecitando un tavolo fra i protagonisti.
"Il primo step delle indagini disposte dalla procura lo abbiamo. A questo punto credo si possa avviare l’interlocuzione con Regione e Eni che avevamo sollecitato".
Lo sviluppo delle indagini, con l’iscrizione anche dell’Eni sul registro degli indagati, ha catturato l’attenzione del leader di Avs Nicola Fratoianni. "Per Eni una vita umana vale qualche migliaio di euro, l’importante è il profitto. Una strage di Stato che poteva essere evitata. Ora via quell’impianto", la sintesi di un suo intervento sui social.
Ma al leader di Avs replica il consigliere regionale di Fdi Francesco Torselli: "Come hanno votato negli anni i sodali di Fratoianni a tutti gli atti di pianificazione urbanistica che hanno permesso ad Eni di operare in quest’area?’". "Lo stabilimento si trova in quell’area da più di 50 anni, allora intorno c’erano solo campi - aggiunge la deputata Fdi Chiara La Porta -. Viene da chiedersi il perché, lungo il tempo, sia stata permessa la costruzione di case, di aziende e di uffici a ridosso dello stabilimento, in maniera così massiva e massiccia. Lo spostamento, alla luce del presente, appare inevitabile, per quanto rappresenterebbe al tempo stesso una perdita economica per il territorio".