TERESA SCARCELLA
TERESA SCARCELLA
Cronaca

Il futuro del Ventaglio. La villa abbandonata ora nelle mani del Museo

L’edificio, inaccessibile da anni, sarà la sede del nuovo istituto ministeriale. Stessa gestione anche per il parco, ma la procedura non è ancora conclusa.

L’ingresso di villa Il Ventaglio

L’ingresso di villa Il Ventaglio

di Teresa ScarcellaFIRENZEDall’alto della collina guarda Firenze e la città guarda lei. Maestosa nella sua semplicità, incorniciata da un parco che farebbe invidia agli impressionisti francesi. Villa il Ventaglio è indubbiamente una delle chicche cittadine, peccato che al momento sia fruibile solo a metà. Se il parco, infatti, è stato riaperto nel 2018 dopo anni di peripezie, la villa è chiusa più o meno da allora, da quando l’Università internazionale dell’Arte (Uia), che aveva sede lì, ha fatto le valigie.

Una svolta potrebbe arrivare dal Museo autonomo delle Ville e residenze monumentali fiorentine, nato solo un anno fa da un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, del 15 marzo 2024, e messo nelle mani della direttrice Federica Bergamini. Il neonato istituto riunisce sotto lo stesso cappello alcune tra le più importanti ville suburbane della città, tra cui appunto Il Ventaglio. Nonostante sia già menzionata tra i luoghi affidati al Museo, il passaggio di consegne non è ancora terminato.

In cantiere ci sarebbe il progetto di riunire sotto la stessa gestione la villa e il giardino. Quest’ultimo fino all’anno scorso, dal 2015, era di competenza della Direzione regionale musei della Toscana. Anche in questo caso siamo nella fase del work in progress. Cioè un giorno tutto sarà del Museo gestito da Bergamini, ma ancora non lo è. Dopodiché? Quando la situazione si sbloccherà, la direttrice promette di non voler cancellare l’identità dell’Università internazionale dell’Arte. "L’idea è quella di acquisire la biblioteca e in futuro riaprirla al pubblico - spiega Bergamini -. La villa diventerà la sede dell’Istituto che dirigo. La procedura della consegna è in corso, ma è complessa". Fino a quel momento possiamo continuare ad ammirarla da fuori e lavorare di fantasia. Com’è stato negli ultimi anni: con i cancelli serrati e arrugginiti.

Peccato. E’ quello che verrebbe da dire a chiunque arrivi all’ingresso della villa. Lo sguardo vorrebbe andare ben oltre l’elegante scalinata. Durante queste giornate di marzo che sanno di giugno, il parco all’inglese che si estende sulla collina delle Forbici per circa cinque ettari fa sentire come all’interno di un quadro di Monet: ragazzi seduti ascoltano musica e sfogano la propria creatività su un foglio, gente che cammina assorta, chi accenna una corsetta e chi si rilassa perdendo lo sguardo nelle acque del laghetto. La passeggiata prosegue lungo il viale che risale dolcemente la collina. Impossibile non notare le varie scale posizionate qua e là nel parco, che danno il senso di un labirinto, chiuse al pubblico evidentemente per motivi di sicurezza. Così com’è difficile non rimanere delusi quando il naso va a sbattere contro il cancello della villa, lasciata in preda alle sterpaglie.

Sull’edificio, di proprietà demaniale, aveva messo gli occhi la Città Metropolitana di Firenze. Nel 2022 era stato l’ex sindaco Nardella a parlare di un accordo chiuso con il Demanio per entrarne in possesso e trasformarla in un centro per attività culturali, sociali e di ricerca. Ma poi di quel progetto non se n’è saputo più nulla e quel "gioiello dello Stato abbandonato da tempo" (per citare l’ex sindaco) è rimasto tale. Almeno fino ad oggi.