LISA CIARDI
Cronaca

Il futuro della Toscana: "Qui un polo europeo per l’innovazione"

Confronto a Firenze sui rapporti tra l’uomo e l’Intelligenza artificiale. La sindaca Funaro: "Dobbiamo guidare l’IA al servizio delle comunità".

La rettrice dell’Università di Firenze, Alessandra Petrucci

La rettrice dell’Università di Firenze, Alessandra Petrucci

Un incontro dedicato alle "Sfide dell’intelligenza artificiale" fra etica, media e innovazione tecnologia. Con la scommessa, lanciata dal presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, di rendere la Toscana una regione chiave in questo ambito. "Grazie al progetto Toscana 2050 – ha detto - immaginiamo una regione all’avanguardia nell’adozione e regolamentazione dell’Ia. Col nostro patrimonio culturale e scientifico, possiamo diventare un polo d’innovazione". Il convegno, organizzato dal Corecom della Toscana, con Regione, Comune di Firenze e Arcidiocesi, in collaborazione con Università di Firenze e Ordine dei Giornalisti, si è svolto ieri in Palazzo Vecchio.

"L’intelligenza artificiale – ha detto il presidente del Corecom, Marco Meacci - sta trasformando il nostro modo di vivere, le dinamiche sociali, economiche e culturali. Il ruolo dei media, la loro responsabilità nell’informare correttamente, nonché l’equilibrio tra innovazione ed etica richiedono un’attenzione continua".

"Dobbiamo lavorare tutti per fare in modo che l’Ia sia a servizio della comunità e delle istituzioni – ha proseguito la sindaca di Firenze, Sara Funaro -. Se tenuta insieme a obiettivi, programmi e principi etici, può essere molto utile, anche sul fronte della sicurezza. Bisogna lavorare tanto soprattutto con i ragazzi perché non venga utilizzata in modo sbagliato". A ripercorrere i cambiamenti nel mondo dell’informazione, la direttrice di Qn, La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, Agnese Pini, che ha evidenziato la differenza fra comunicare e informare, l’importanza del filtro del lavoro giornalistico, ma anche come l’informazione giornalistica non sia mai anonima a differenza di quanto accade nell’universo digitale e social.

Un tema, quello del rapporto fra intelligenza artificiale generativa e media, ripreso anche dal presidente dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Bartoli, che ha evidenziato il ruolo dell’Unione europea per frenare la diffusione di notizie false. "L’intelligenza artificiale non è né un bene, né un male, dipende dall’uso che l’uomo ne fa. Siamo chiamati a riflettere sull’etica dell’ia perché tutto avvenga nel rispetto della dignità della persona umana" le parole dell’arcivescovo di Firenze, monsignor Gherardo Gambelli, che ha poi citato il messaggio di Papa Francesco sull’importanza dell’algor-etica. "Il rapporto fra etica e intelligenza artificiale è di particolare interesse per l’Università – ha dichiarato la rettrice dell’Università di Firenze, Alessandra Petrucci -. La tecnologia deve essere governata da menti giuste in tutte le sue fasi dalla sperimentazione alla commercializzazione". "La tecnologia, di per sé, è neutra – ha dichiarato l’assessora all’innovazione Laura Sparavigna - non ha intenzioni, valori o preferenze proprie. È un mezzo, uno strumento che riflette le scelte e le intenzioni di chi la progetta e la utilizza". Fra gli interventi delle tavole rotonde: Claudio Ubaldo Cortoni del Pontificio Ateneo Sant’Anselmo; Elda Brogi dell’Istituto Universitario Europeo; Silvano Zipoli Caiani, Alberto Peruzzi e Matteo Galletti dell’Università di Firenze; Benedetta Baldi, vicepresidente del Corecom toscano.