Il liceo classico Galileo si salva in virtù della sua storicità, mentre il comprensivo Gonnelli di Gambassi Terme verrà accorpato alla Don Milani di Montespertoli. È andato, alla fine, tutto come previsto. Se in via Martelli si tira un sospiro di sollievo, a Gambassi prevalgono rabbia e delusione. La Città Metropolitana di Firenze ha approvato ieri il piano del dimensionamento per il prossimo anno scolastico. Dunque, il Galileo mantiene la propria autonomia e non verrà accorpato al ‘nemico’ Michelangiolo. L’idea che il liceo di via Martelli potesse essere inglobato aveva fatto tremare le vene ai polsi degli ex studenti e docenti della scuola. Gli ex allievi dell’associazione Amici del Galileo si erano mobilitati proponendo una legge speciale per tutelare gli istituti storici. Certo, gli ex studenti, ora alle prese con la seconda edizione della Ri-maturità, avevano rimarcato che l’accorpamento di una scuola non è mai una buona notizia. La dirigente del liceo, Liliana Gilli, che preferisce non commentare, aveva a suo tempo ricordato che il rischio accorpamento derivava da un calo di appena 31 iscritti, effetto della pandemia, che aveva visto una riduzione di iscrizioni dall’hinterland, da sempre bacino privilegiato di iscrizioni per il Galileo, che si trova vicino alla stazione centrale. "E’ andato tutto come previsto - scuote la testa Claudio Gaudio, segretario Cisl scuola -. Tutto deriva dall’incapacità di programmare e dallo scarso coraggio della politica fiorentina. Trovo assolutamente risibile il criterio della storicità". Ricordiamo che Palazzo Medici Riccardi era chiamato a effettuare un solo taglio, tra i 14 imposti alla Toscana dal governo. La Regione Toscana si era opposta alla decisione di Roma. Ma i ricorsi, fatti insieme ad Emilia-Romagna, Campania e Puglia, oltre che alla Flc-Cgil nazionale, sono andati male. L’unica strada percorribile è stata quella di attenersi ad una norma nazionale, pur se non condivisa.
Elettra Gullè