REDAZIONE FIRENZE

Il giallo dell’Astor "Trovare la strada fatta dal rapitore" Summit in procura

Si allarga la ricerca nelle telecamere del quartiere per individuare un’immagine che indichi la via di fuga di chi ha portato via la bimba.

Il giallo dell’Astor "Trovare la strada fatta dal rapitore" Summit in procura

di Stefano Brogioni

FIRENZE

Trovare la via di fuga di chi ha portato Kata fuori dall’hotel Astor. E’ quasi un imperativo, quello che circola tra gli investigatori dell’indagine sulla scomparsa della bambina peruviana di cinque anni. La speranza, a dieci giorni dalla denuncia fatta dalla madre, è che le telecamere del quartiere di San Iacopino abbiano nei loro hard disk ancora le immagini fino a sabato 10 giugno. Di una forbice oraria più ampia di quella che è stata guardata a caldo, quando l’ipotesi predominante era che la bambina fosse uscita dall’albergo in quel lasso di tempo tra le ultime immagini della telecamera su via Boccherini (alle 15.13) e il ritorno a casa della madre Katherine. Quel giorno, come accadeva sovente, era uscita per andare a lavorare e aveva affidato i suoi figli a suo fratello.

Alle 15,01, il più grande lascia l’Astor con il pallone in mano, diretto al campetto. C’è anche Kata: parlotta con lui, poi torna indietro - ha l’aria contrariata - e da quel momento non risulta che abbia più varcato quel cancello per uscire.

E il rapitore, da dov’è entrato? Era già dentro? La bambina lo conosceva? In una delle sue prime dichiarazioni, la madre ha asserito che Kata non si sarebbe mai fatta avvicinare da uno sconosciuto.

Eppure, nessuno ha sentito grida o qualcosa di strano. Neanche la mamma dell’amichetta con cui Kata ha giocato prima di venire inghiottita nel nulla.

Nessun urlo, nessuna immagine utile. Il rompicapo del sequestro di Kata è sempre più intricato.

Adesso si può escludere con ragionevole certezza che ci sia il suo corpo dentro l’Astor, dopo che l’edificio liberato sabato mattina dopo una turbolenta occupazione che durava da settembre 2022 è stato scandagliato con le più sofisticate tecnologie.

Oggi, summit in procura tra i magistrati (Luca Tescaroli, Christine Von Borries, Giuseppe Ledda) e le varie anime degli inquirenti. I carabinieri fiorentini sono stati affiancati anche dal reparto Crimini violenti dei Ros.