Lì dove tutto è iniziato. Lì dove è stato escogitato il piano e consumato il crimine. Dove Kata viveva, e dove non ha più fatto ritorno. È lì, nell’ex hotel Astor di via Maragliano, che si torna a cercare tracce della bambina peruviana (che oggi ha più di sei anni), scomparsa il 10 giugno del 2023. Salvo dietrofront imprevisti, lo farà la famiglia, che ieri – dopo il via libera della procura e della giudice Patrizia Pompei della sezione civile (in quanto l’albergo non è più sotto sequestro) – ha presentato istanza per un nuovo sopralluogo e una per ottenere l’ausilio di un cane molecolare e del suo addestratore. Adesso manca solo l’ultimo nulla osta e la data precisa.
A entrare nell’hotel degli orrori saranno la mamma di Kata, Katherine Alavrez Vasquez, e la criminologa della famiglia, criminologa Stefania Sartorini. L’obiettivo è fugare il più recondito dubbio che alberga ancora nella madre della bambina: Kata è davvero uscita dall’immobile? Le risultanze investigative, che parlano di un piano criminoso lungamente escogitato e pensato per eludere le videocamere di sorveglianza della zona, dicono il contrario: la bimba è stata portata fuori dall’Astor. Come? Ancora non si sa. Da chi? Le ipotesi sono tante, le certezze sempre meno con il passare dei giorni.
Le indagini continuano a ritmo battente. E secondo ambienti investigativi, anche la procura nei giorni scorsi sarebbe tornata all’interno dell’ex Astor per un sopralluogo. Come anticipato dal procuratore capo Filippo Spiezia – non ancora insediato quando la bambina è scomparsa, ma che si è preso personalmente in carico il fascicolo –, sarebbero state usate tecnologie di ultima generazione, e i confini delle ricerche sarebbero state allargati anche ad alcuni locali dei palazzi circostanti. Tuttavia, non sarebbero stati rinvenuti elementi significativi per risolvere il caso.
A più di dodici mesi di distanza sono stante le domande che avvolgono nel mistero il caso della scomparsa della bimba peruviana. Quattro le piste principali: il traffico di droga, il racket delle stanze nell’ex hotel Astor, lo scambio di persona e gli abusi a sfondo sessuale. E due gli indagati: i due zii di Kata, il fratello del padre e il fratello della madre.
Per la ricerca sono state messe in campo le squadre di elite dei carabinieri con tecniche investigative avanzate. Qualche mese fa i Cacciatori di Calabria (reparto istituito per la ricerca dei sequestrati in Aspromonte) hanno setacciato gli oltre 3mila metri quadri dell’ex Astor anche scavando nel cortile e abbattendo muri. Anche in quel caso, nessuna traccia o indizi hanno dato una svolta alle indagine.
P.m.