REDAZIONE FIRENZE

Il giurista cattolico: "Il Papa testimone della vita fino alla fine. Forzature nella legge"

Leonardo Bianchi: "Ha contrastato sempre la cultura dello scarto". Il ricordo della visita fiorentina: "Una gioia personale e comunitaria".

Leonardo Bianchi: "Ha contrastato sempre la cultura dello scarto". Il ricordo della visita fiorentina: "Una gioia personale e comunitaria".

Leonardo Bianchi: "Ha contrastato sempre la cultura dello scarto". Il ricordo della visita fiorentina: "Una gioia personale e comunitaria".

È professore di diritto costituzionale all’università di Firenze e referente di AIDU (Docenti universitari cattolici) per l’ateneo fiorentino. Leonardo Bianchi ricorda il Papa delle periferie e attende di conoscere il suo successore.

Papa Francesco, sincero anche nella fragilità: che testimonianza è stata?

"Preziosa per più aspetti. Intanto, ha contribuito plasticamente a rispondere a quella domanda di senso dell’Uomo contemporaneo sul valore della vita, anche nella sua fase più estrema, ed al contrasto alla cultura dello scarto che Papa Francesco ha sempre denunciato: immenso il valore di retaggio spirituale e culturale sulla speranza, la vita e la pace nel messaggio Urbi et orbi di domenica. Poi, così si è reso testimone di speranza di fronte al mondo con un linguaggio, verbale e fisico, di grande potenza: le sue parole sulla pace, sul rapporto con la libertà e sul disarmo e riarmo evocano il ’Si vis pacem, para pacem’ di Giorgio La Pira, con tutta l’incisività di un legato spirituale. Infine, perché, come diceva San Paolo VI, in Evangelii nuntiandi, ’L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni’. E testimone, e maestro insieme, si è dimostrato Papa Francesco con la sua autentica fragilità".

Deve aver colpito molto in una regione che ha approvato una legge controversa sul fine vita: cosa ne pensa da giurista e da cattolico?

"La legge regionale presenta numerosi profili di illegittimità costituzionale ed europea, non fugati dalla delibera ’creativa’ del Collegio Regionale di Garanzia Statutaria, che ha discutibilmente individuato nella giurisprudenza costituzionale un diritto di accesso al suicidio assistito, con il preteso effetto di derubricare a disciplina meramente procedurale quella della legge toscana, come se si trattasse della riorganizzazione di ambulatori anziché dell’esercizio, anche nei tempi, del diritto fondamentale alla vita. La testimonianza di Papa Francesco, in questo senso, rende ragione della doverosa attenzione che va posta, dal legislatore nazionale, a circoscrivere puntualmente i termini dell’attuazione della giurisprudenza costituzionale, su cui già emergono ulteriori tentativi di forzature di fatto".

A proposito di leggi e regolamenti, il successore di Bergoglio sarà eletto dal Conclave: è uno strumento ancora efficace?

"Il compito del Conclave, per il popolo di Dio, è riconoscere la volontà dello Spirito Santo che ha già designato il successore di Papa Francesco. Poiché può non essere così semplice procedervi, ecco una disciplina dell’elezione a maggioranza qualificata dei 2/3 dei votanti, in modo da prevenire per quanto umanamente possibile il rischio di un riconoscimento malinteso".

Nella Cappella Sistina entreranno anche due ’toscani’, i cardinali Lojudice e Betori: ha avuto occasione di sentirli negli ultimi giorni?

"Li ho visti, e sentiti sui temi del suicidio assistito, prima della morte del Papa, e con il cardinale Betori abbiamo pregato nella Veglia presieduta dall’arcivescovo Gherardo alla Santissima Annunziata. Alle riunioni preliminari parteciperanno anche i cardinali Antonelli, arcivescovo emerito di Firenze, e Simoni".

Bergoglio e Firenze: che ricordo ha del Papa fra noi?

"Un momento di profondo raccoglimento al Convegno ecclesiale, cui partecipai come invitato della Cei, soprattutto per il suo discorso in Cattedrale, che si concluse con l’invito all’approfondimento dell’Evangelii Gaudium, e l’esplosione gioiosa del popolo fiorentino alla Messa che celebrò allo Stadio. Momenti di intima gioia personale e sincera gioia comunitaria all’insegna della speranza".

Duccio Moschella