Il gran finale di "Etnica". L’energia dei Rumba de Bodas

Il festival Etnica a Vicchio del Mugello si conclude con i Rumba de Bodas e Queen Omega, artisti che mescolano sonorità diverse per creare un'esperienza musicale unica e coinvolgente.

Il gran finale di "Etnica". L’energia dei Rumba de Bodas

Il gran finale di "Etnica". L’energia dei Rumba de Bodas

FIRENZE

Gran finale oggi e domani a Vicchio del Mugello per una XXVI edizione di Etnica all’insegna della creatività e della qualità. Il programma si apre stasera alle 18,30 in Corso del Popolo con il via al mercato etnico e allo street food, alle 19,30 e alle 21,30 in via della Repubblica spettacoli per bambini, mentre in piazza Giotto dalle 19,30 Morciano propone il suo Luna Piena – Scream & Shout! Pop dj set. Gli headliner della serata saranno i Rumba de Bodas, intorno alle 22. La band nata nel 2008 grazie all’entusiasmo per la musica, la creatività e l’avventura di otto giovani musicisti bolognesi alle prese con un sound unico, che si avvantaggia di un’inedita e originale fusione fra idee latine, ska, musiche balcaniche e swing. Il risultato è un mix musicale in continua evoluzione. L’esuberante cabaret-swing di questi trovatori contemporanei sta infatti cambiando direzione e oggi infatti abbraccia con sempre maggiore convinzione sonorità funk, il new soul l’afrobeat e l’elettronica.

Non è cambiata la filosofia dell’ensemble che continua a interpretare il fare festa come una missione piena di ritmo, estro e sensualità. I loro tour stanno conquistando sempre più territori, con tappe che spaziano dai confini del continente a festival di rilievo sia in Italia che all’estero, come Boomtown Fair, Fusion Festival, Edinburgh Jazz Festival, Cous Cous Festival, Irlanda in Festa, Montreux Jazz Festival, Seoul Music. A chiudere il festival ci penserà domani alle 22 Queen Omega, da Trinidad e Tobago. E’ una delle voci più originali della scena mondiale, che parte da una passione per il reggae e dancehall,che arricchisce di venature soul, jazz e con la musica tradizionale di Trinidad.

Giovanni Ballerini