REDAZIONE FIRENZE

Il grido dei lavoratori Estra: "Basta alle lotte di potere"

Il messaggio ad Alia dei 950 dipendenti del colosso dell’energia: "Ancora senza direttore generale e posizioni indeterminate dopo i distacchi".

"L’assenza della figura del direttore generale (ormai dal 7 Ottobre) e la situazione di conflitto interna al Cda di Estra, sta rallentando notevolmente sia la normale attività che quelle di coordinamento essenziali alla gestione delle nostre aziende". Per questo, "chiediamo ai soci di Estra spa e ai sindaci coinvolti nella costruzione della Multiutility di non permettere che l’approssimazione organizzativa o gli scontri di potere mettano in discussione la costruzione di una Multiutility pubblica capace di far valere in ogni territorio e per ogni settore il ruolo delle amministrazioni locali e le capacità e le professionalità acquisite dalle aziende coinvolte e dal loro personale". Un desiderata nero su bianco quello emerso dall’assemblea generale dei lavoratori del colosso pratese dell’energia, Estra. Novecentocinquanta dipendenti che hanno palesato vistosi mal di pancia alle rsu. Un’assise che sintetizza mesi di strappi e frizioni di una delle colonne portanti della Multiutility della Toscana. In più occasioni il presidente esecutivo Francesco Macrì ha messo in guardia il capotreno della holding, Alia, rispetto alla possibilità di non considerare Estra come mera "business unit". A questo, si sommano dimissioni in blocco non casuali: a inizio ottobre dell’ad di Estra Energie Demetrio Mauro, braccio destro di Alberto Irace (ad di Alia), a sua volta dimessosi da dg di Estra a stretto giro. Ciliegina sulla torta, il capitolo dei distaccamenti, più la spaccatura nel cda per il via libera alla tesoreria coordinata. Lo strumento di liquidità voluto da Alia per mostrarsi più solida (e con più liquidità) al pool di cinque banche da cui accedere al credito (che rasenta il miliardo di euro), ora che l’opzione Borsa appare congelata. L’assemblea generale di due giorni fa in quel di Prato ha "ribadito l’adesione al progetto della multiutility", a patto che aggreghi la triade dei servizi: acqua, energia, rifiuti. Resta comunque "profonda preoccupazione". Le richieste: coordinamento e direzione giornaliera con una visione di lungo periodo. "Come assicurare tutto questo se da più di un anno attendiamo una struttura organizzativa, sostitutiva di quella precedente al conferimento delle quote Consiag in Alia. È assente la figura del direttore della società della vendita, appaiono indeterminate le posizioni dei singoli lavoratori che si sono trovati distaccati in Alia e poi riportati in Estra Energie, o di quelli distaccati in Alia da Estra e non sono stati informati/formati sulle procedure a qualunque livello, o di quelli che appartenenti ad una società del gruppo avevano un comando in altre società del gruppo, comandi tutti scaduti il 30 giugno 2024 e non hanno avuto un cenno né del rinnovo né della cessazione di tale comando".

Francesco Ingardia