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Muhammad Usman, 25 anni del Pakistan, è in italia dal 2016 e dal 2021 lavora come rider. Prima ha fatto...
Muhammad Usman, 25 anni del Pakistan, è in italia dal 2016 e dal 2021 lavora come rider. Prima ha fatto tanti lavori: dal pasticcere, al pizzaiolo, al lavapiatti nei ristoranti. Poi è salito in sella alla sua bici, che si tiene ben stretta (costatagli oltre 3mila euro). Da cinque anni, la sua giornata tipo è la seguente: sveglia alle 11, apre la piattaforma e dà la sua disponibilità a lavorare fino a tarda notte, fino alle 3 e alle 4, spesso anche alle 5 se ci sono consegne rimaste in sospeso o arretrate. Percorre più di 100 km al giorno. "Mediamente, se lavoro sodo, posso arrivare fino a 20 consegne al giorno – racconta Usman – e guadagnare anche 2mila euro al mese". Uno stipendio di tutto rispetto, che però ha dietro una serie di difficoltà che Usman non vuole più sostenere. "Fra poco lo lascio, torno a lavorare nel ristorante" ammette. I motivi sono facilimente comprensibili: le modifiche effettuate nei meccanismi di pagamento non sono più convenienti. Il territorio di riferimento fiorentino ora coinvolge anche Prato e Pistoia, ma la paga base delle consegne è diminuita. "Posso guadagnare fino a 100 euro al giorno, ma con l’aumento dei chilometri, le spese a carico, i contributi, in tasca me ne entrano la metà. Non è più sostenibile".
Tere. Sca.