Baldi
Le città sono anche questione di prospettive.
Un selfie scattato dalle terrazze ottocentesche del piazzale Michelangelo lascia nello smartphone l’eredità digitale di uno scrigno, Firenze, immobile e perfetta nell’armonia impeccabile disegnata dai Maestri del passato. Nel ventre molle delle strade che attorcigliano la stazione di Santa Maria Novella, mitragliate di minimarket e money transfert, Firenze ha il fiato cortissimo e la pelle tagliuzzata da una microcriminalità più disperata che cattiva, più balorda che organica, ma che comunque schizza ogni giorno inchiostro sulla cartolina dorata di una città che non c’è più. Il parco delle Cascine, la Central Park mancata in riva d’Arno, ha allargato in modalità cassa di espansione le missioni di pusher che salgono in tramvia, a uso corriere di fumo e crack, per spacciare nella dirimpettaia Scandicci e i raid di disperati che spaccano vetrine di negozi per pochi spiccioli e un parabrezza dietro l’altro nei quartieri un tempo signorili, come quello di Porta al Prato, e nei rioni più popolari ma un tempo pacati come San Jacopino e Novoli. In agosto un novantenne fu pestato a sangue e ridotto in fin di vita da balordi mentre rincasava a mezzanotte in via Maso Finiguerra, un tempo florida e vivace strada alle porte dei viali di circonvallazione, con in dote perfino uno degli ultimi cinema del centro storico, il vecchio Fulgor, e oggi ricettacolo di perditempo e ubriaconi a caccia di guai h24. Neanche il Campo di Marte, da sempre salotto grazioso e verde della città dove le case ancora viaggiano sui quattromila euro al metro quadro, sfugge alle frange più disparate di un tessuto sociale in via di smantellamento. Baby gang che spadroneggiano e spillano soldi ai ragazzini con minacce e cazzotti, anziani derisi e minacciati, raid vandalici notturni nella piscina più famosa della città, la Costoli.
Il centro storico è un giocattolino turistico fino al tramonto, a sera diventa un cervellotico corridoio alcolico di ’paga 2 e bevi 3’ e di tour di bicchierate organizzati per stranieri ansiosi di portare i boccali alle labbra. E in una città respingente crescono periferie e hinterland che si aggrovigliano agli ultimi lembi di una Firenze spesso inaccessibile per chi ha pochi euro in tasca e senza controllo, con nuovi punti di incontro per giovanissimi, spesso malsani, spessissimo privi di controlli. La sindaca Sara Funaro invoca da mesi nuovi agenti da Roma e nel frattempo ha rinforzato il corpo di Polizia municipale con cento uomini in più e altrettanti in arrivo nel 2025. E però il 107° posto (su 107 capoluoghi) nella classifica del Sole 24 Ore relativi ai reati denunciati pesa come un macigno e impone riflessioni urgenti. Ieri la Questura fiorentina ha snocciolato i dati del ’24. In dodici mesi la polizia di Stato nell’area metropolitana ha arrestato 623 persone (124 furti e 199 fatti di droga), con 3.264 denunce, oltre 130 chili
di stupefacenti sequestrati.