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Il leone e il giglio Lo stemma dell’unità

Barberino Tavarnelle, comune unico dal 2019, ha finalmente il suo emblema. Il modello di Benozzo Gozzoli a Certaldo

Il leone e il giglio Lo stemma dell’unità

Uno stemma per mettere tutti d’accordo. Dopo la riunificazione, Barberino Tavarnelle – Comune unico dal 2019 – ha ora anche un unico stemma. Un risultato al termine di una complessa indagine che ha permesso agli storici di individuare la più antica rappresentazione dello stemma di Barberino Tavarnelle, risalente al XV secolo, su una parete esterna del Tabernacolo dei Giustiziati di Benozzo Gozzoli a Certaldo Alto. Si tratta di un leone azzurro con il giglio rosso, cui è affidato il ruolo iconografico di rappresentare la podesteria di San Donato in Poggio e Barberino Tavarnelle. Il leone azzurro è ritratto con la lingua e gli artigli ben visibili e la coda alzata, simbolo di forza, si staglia su campo argento e ghermisce con la zampa destra un giglio rosso, tratto distintivo dell’orgoglio fiorentino. Il soggetto araldico è affrescato su una delle pareti del Tabernacolo dei Giustiziati, costruito nel 1460, situato originariamente lungo il torrente Agliena, poi portato nel Palazzo Pretorio di Certaldo. A causa dei danni provocati dall’umidità, le pitture furono staccate e collocate nel 1957 nell’ex chiesa dei Santi Tommaso e Prospero, annessa al Palazzo Vicariale. Per raccontare la storia dello stemma e della ricerca sono state programmate tre iniziative. Una mostra a Palazzo Malaspina a San Donato in Poggio, la cui inaugurazione è prevista sabato alle 17,30. La pubblicazione di un volume curato dagli storici Paolo Pirillo, Giulio Cretti, Elisa Paoli. E un incontro pubblico, il 15 febbraio alle 17,30 alla Società Filarmonica di San Donato in Poggio con lo storico Alessandro Barbero, che racconterà la storia del nuovo stemma e presenterà la pubblicazione. La mostra espone una ventina di pannelli, corredati di testi e immagini, che ripercorrono l’indagine storica per la identificazione dello stemma. I contenuti dell’allestimento, estratti dalla pubblicazione, propongono un percorso di visita in tre tappe geografiche e altrettanti periodi storici. Lo stemma, nella versione definitiva, è stato realizzato da Sergio Nardoni.

Andrea Settefonti