REDAZIONE FIRENZE

Il liceo Galileo esempio di civiltà

L'importanza dell'autonomia del liceo Galileo e il rischio di accorpamento con un altro istituto a causa dei numeri di iscrizioni. Testimonianze storiche e valore culturale della scuola.

Unisco la mia voce a quanti invocano il rispetto dell’autonomia del liceo Galileo, al di là della gelida legge dei numeri che per 31 iscrizioni in meno rispetto alle 600 richieste rischia l’accorpamento con altro istituto, magari con il Michelangiolo, ’rivale’ di sempre in senso positivo, stimolo non secondario agli studi di studenti e studentesse dei due prestigiosi licei, impegnati a superarsi e a tendere verso l’eccellenza. I numeri, in un Paese civile, dove la memoria storica viene valorizzata e rispettata, vengono dopo i valori morali e ideali. Cosa ha rappresentato il Galileo nella preparazione culturale e civile di migliaia e migliaia di giovani in oltre un secolo di storia? È una domanda che il legislatore devi porsi, pure a fronte di un parziale risparmio, prima di impugnare la scure. Non ho frequentato il Galileo, pur avendolo seguito come genitore, attraverso gli studi di mia figlia, dal ginnasio alla maturità. Soprattutto ne ho apprezzato lo spirito nel tempo attraverso testimonianze dei protagonisti: fra i diplomati usciti da quelle aule ne ricordo uno soltanto, Giovanni Spadolini, divenuto poi storico, giornalista e statista di rilevanza internazionale. Uno dei tanti ad aver frequentato il Galileo in anni difficili, quelli del fascismo (era nato nel 1925): la scuola era riuscita a conservare, pur nell’insegnamento imposto dal regime, un’autonomia culturale e intellettuale. Ricordo, nel corpo docente presente nelle foto di rito, l’insegnante di religione, don Raffaele Bensi, assai vicino a don Milani. Spadolini, giovane brillante e precoce, faceva già allora un giornalino tutto suo ’Il mio pensiero’, fatto circolare fra maestri e compagni, alla maniera di ’Energie Nove’ di Piero Gobetti. Il ’suo’ Gobetti, proibitissimo in quegli anni del fascismo, scoperto negli scantinati della vicina libreria Giorni, attraverso la lettura della ’Rivoluzione liberale’ e del ’Paradosso dello spirito russo’. Furono infine alcuni di quei professori a proteggere il ’contestatore’ Spadolini che rischiava di essere espulso da tutte le scuole italiane perché rifiutava di alzarsi in piedi al canto di ’Giovinezza’. Al segno ’meno’ del numero degli iscritti il Galileo contrappone il ’più’ di una superiore lezione di democrazia e di libertà.