REDAZIONE FIRENZE

Il Maggio è salvo: "Debiti azzerati 400mila di utili"

Il sovrintendente Fuortes risponde in Commissione. Entro l’anno la nomina del nuovo direttore musicale.

Carlo Fuortes, ex ad. Rai, sovrintendente del teatro. del Maggio, è stato ascoltato in commissione Controllo

Carlo Fuortes, ex ad. Rai, sovrintendente del teatro. del Maggio, è stato ascoltato in commissione Controllo

Testa e cuore alla missione di fondo del suo mandato in scadenza nel 2029: "Far vivere al Maggio una vita senza le difficoltà degli ultimi 20 anni". A undici mesi dall’insediamento le idee del sovrintendente Carlo Fuortes non vacillano, poiché forti di numeri da stropicciarsi gli occhi. Il Maggio musicale fiorentino gode di ottima salute, la terapia d’urto del commissariamento targato Onofrio Cutaia ha fermato l’emorragia dei conti e la cura della soprintendenza dell’ex ad Rai sta funzionando, eccome. "Credo ci siano tutte le condizioni per riportare il Maggio a quello che è stato - ha detto ieri Fuortes in audizione a Palazzo Vecchio in commissione Controllo -. I risultati superano le mie più rosee aspettative. L’indebitamento si è azzerato, eccetto il debito con lo Stato di poco più di 20 milioni. Avremmo le risorse necessarie ad estinguerlo derivanti da una legge di ricapitalizzazione, ma non è possibile farlo. Quindi abbiamo risorse attive a patrimonio e, dall’altra parte, un mutuo a 20 anni con una rata di un milione che è sostenibilissima. Mai arrivato in un’istituzione culturale in una situazione così tranquilla dal punto di vista finanziario".

Le produzioni volano, il personale ha potuto godere di un welfare sanitario di mille euro "che non si vedeva da anni" e godrà entro l’anno del contratto integrativo. Il direttore artistico, per Fuortes, può ancora aspettare, quello musicale dopo l’addio di Daniele Gatti no ("entro l’anno ci sarà la nomina"). Poi i bilanci non mentono. Dal consuntivo ’24 da approvare Fuortes ha detto che uscirà un utile superiore ai 400mila previsti, il previsionale è stimato a 4milioni ma "mi sento di dire che il dato verrà superato". La biglietteria è fattore trainante: da gennaio a oggi ricavi per 2,7 milioni, contro i 3 dell’intero anno 2022, i 3,3 del ’23 o i 3,5 del ’24.

La tribolata gestione Pereira è alle spalle, le polemiche no. Per FdI "Il Maggio può guardare avanti grazie all’operato del governo Meloni", quando nell’ora più buia dell’estate ’23 l’allora ministro della Cultura Sangiuliano trovò coi soci della fondazione l’accordo per il rifinanziamento con 7,6 milioni (più un contributo da 2,2) del debito. "Da FdI solo mera propaganda - la replica dell’assessore alla Cultura Giovanni Bettarini - La ripartenza del Maggio è frutto del lavoro dell’amministrazione comunale, col sindaco Nardella prima e Funaro poi. Mentre l’amministrazione lavorava FdI criticava ogni scelta, e basta una semplice ricerca su Google per ricostruire chi davvero ha contribuito alla rinascita del Maggio con i fatti e chi invece come sempre ha fatto solo critiche".

Fra.Ing.