Il Maggio scommette sui giovani. Da Busoni a Čajkovskij con l’Ort

Si rinnova la collaborazione con l’Orchestra della Toscana. Riccardo Bisatti sul podio, violino solista Simon Zhu

La formazione dell'Ort

La formazione dell'Ort

Firenze, 30 maggio 2024 – Una collaborazione a distanza ravvicinata che scommette sui giovani talenti della musica: l’Orchestra della Toscana sarà ospite sabato 1° giugno dell’86° Festival del Maggio Fiorentino. In Sala Zubin Mehta (ore 20) la compagine sarà guidata da Riccardo Bisatti, lanciatissimo direttore ventiquattrenne, che si aggiunge al gruppo delle promettenti bacchette (come Nikolas Nägele, Hankyeol Yoon e Min Chung), che hanno illuminato la scorsa stagione. Bisatti ha partecipato ai più prestigiosi concorsi internazionali vincendo numerosi premi fra cui il Premio Serbian National Theatre - Novi Sad al IX Concorso per Direttori d’Opera ’Luigi Mancinelli’ e il ’Premio delle Arti’ promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca.

Sarà lo stesso Bisatti a dirigere anche le quattro recite del ’Barbiere di Siviglia’ di Rossini con la regia di Damiano Michieletto, programmate nella Cavea del Maggio nel prossimo luglio. E accanto a lui, solista nell’interpretazione del Concerto per violino e orchestra op. 35 di Cajkovskij sarà un’altra giovane promessa della musica: Simon Zhu.

Coetaneo di Bisatti, nato a Tubinga da genitori cinesi, ha imbracciato per la prima volta il violino a sei anni ed ha subito rivelato un singolare talento.

Dopo aver vinto nel 2016 il concorso Telemann di Poznan sono arrivati altri numerosi e importanti riconoscimenti: l’ultimo lo scorso ottobre, quando si è aggiudicato il primo premio al Concorso Paganini di Genova.

Ha debuttato alla Filarmonica di Berlino nel 2015; ha tenuto concerti in Germania, Inghilterra, Francia, Belgio, Polonia, Romania, Svizzera e Cina e si è esibito con celebri orchestre tra cui l’Accademia di St. Martin-in-the-Fields, la Berlin Symphony Orchestra e i Salzburg Chamber Soloists.

Il programma della serata si completa con la ’Berceuse élégiaque’ op. 42 di Ferruccio Busoni, composta nel 1909 dopo la morte della madre a cui la pagina è dedicata, con ’Blumine’ quadretto musicale semplice e idilliaco di Gustav Mahler e con la suggestiva ’The Unanswered Question’ di Charles Ives, punto di partenza della nuova musica americana.

Intanto, stasera e domani alle 20, al Maggio torna la grande danza con la ’Trilogia dell’Estasi’ della Compagnia Zappalà. La coreografia, articolata su tre capolavori del repertorio musicale novecentesco di Debussy, Ravel e Stravinskij, è di Roberto Zappalà; scene e costumi di Veronica Cornacchini e la drammaturgia di Nello Calabrò.

Chiara Caselli