Firenze, 5 giugno 2024 – Sognavano un matrimonio da mille e una notte. Una coppia fiorentina si era affidata a un wedding planner che vantava di essere uno chef stellato, di aver organizzato cerimonie in giro per il mondo, conosciuto alle fiere specializzate per i suoi stand eleganti. Ma dietro ai cristalli e ai lustrini si nascondeva altro. E nel tempo lo hanno scoperto decine di futuri sposi.
Due giorni fa l’organizzatore di matrimoni è stato condannato per truffa dal giudice del tribunale Firenze Panteri, oltre al risarcimento di 20mila euro di danni e spese legali. "Una sentenza importante: non era mai stato in dubbio l’inadempimento contrattuale e il conseguente obbligo a risarcire il danno. Ci siamo però battuti per far capire come ogni sua azione fosse stata deliberatamente organizzata per truffare le numerose coppie cadute nella sua rete" spiegano gli avvocati degli sposi, il civilista Paolo Russo e la penalista Sandra Lazzeretti. Ma riavvolgiamo la pellicola.
È novembre 2017, la coppia di futuri sposi ha organizzato un matrimonio fiabesco. Oltre 100 invitati fra amici e famigliari. Mentre la sposa, emozionata è sotto le mani di parrucchiere e truccatrice, lo wedding planner chiede di essere saldato dopo il grosso acconto già pagato. La cifra è intorno ai 15 mila euro. Preso il denaro l’uomo scompare, per sempre. Ma niente sul momento fa pensare al peggio. In chiesa la cerimonia è stupefacente. Le premesse sono altissime. E’ all’arrivo nella lussuosa villa scelta dagli sposi però che le cose cominciano a farsi fosche. Il catering organizzato non si avvicina nemmeno lontanamente a quanto pattuito. I festeggiamenti si aprono con un solo banchetto in grado di sfamare a malapena una ventina di persone, rispetto alle centinaia invitate.
Molti delle quali non vedono nemmeno il proprio nome sul tableau de marriage, quindi non c’è posto per loro a sedere. Il mega catering di cui il fantomatico organizzatore di matrimoni aveva parlato si riduce a due giovani camerieri e a una cuoca. Cuoca che non si preoccupa dei celiaci presenti tra gli invitati. Insomma una disfatta. Sposi e genitori sono in lacrime. Chiedono scusa agli ospiti che nel frattempo si organizzano e iniziano ad apparecchiare le tavole. Ebbene, si. Vestiti di tutto punto, tirano fuori da alcuni scatoloni tovaglie e bicchieri e cominciano ad allestire il banchetto. E alla fine, dopo 3 ore, all’incirca alle 17.30, arrivano anche i primi piatti. Da quel giorno, indimenticabile certo, ma non come avrebbero voluto gli sposi, sono passati sette anni.
Due giorni fa in tribunale la discussione e la lettura del dispositivo che ha condannato l’uomo all’obbligo di risarcimento di 20mila euro, più le spese processuali, e per truffa, così il capo di imputazione: "Per aver organizzato, con artifizi e raggiri consistenti nel riferire di avere grande esperienza nel settore catering, di aver organizzato ricevimenti in Italia e all’estero e di avere sedi a Firenze, Milano e Londra, di essere stato ospitato in tv ed essere stato menzionato in riviste specializzate, offrendo il giorno del matrimonio un servizio catering per qualità e quantità notevolmente difforme da quanto pattuito, rendendosi peraltro successivamente irreperibile, si procurava un ingiusto profitto con relativo danno per le persone offese".