Il medico e la versione ’indigesta’: "Rifarei il classico, insegna a pensare"

Il direttore di anestesia al Palagi, Claudio Poli: "È stata un’esperienza bellissima"

Il medico e la versione ’indigesta’: "Rifarei il classico, insegna a pensare"

Il direttore di anestesia al Palagi, Claudio Poli: "È stata un’esperienza bellissima"

"Davvero un ottimo risultato, considerato che per mancanza di tempo non mi ero potuto preparare". Claudio Poli (in foto), dottore anestesista, direttore di anestesia all’ospedale di Palagi, è uno dei "ri-maturandi", ovvero uno degli ex alunni che ha accettato la sfida di rimettersi in gioco e di affrontare la versione di latino, proprio come all’esame di maturità.

Dottore, ma chi gliel’ha fatto fare di tornare sui banchi?

"Effettivamente me l’hanno chiesto diversi miei colleghi che, vedendomi scappare da lavoro con il Castiglioni-Mariotti sotto braccio mi hanno apostrofato col fiorentissimo ‘Ma che sei grullo!’".

E invece….

"Invece è stata una bellissima esperienza. Tutti abbiamo affrontato la prova con estrema serietà, come se fosse un esame vero. Abbiamo spento i nostri cellulari e li abbiamo riposti in uno scatolone di cartone. Si respirava proprio l’atmosfera della maturità. È stato bello ritrovarsi".

Un ricordo buffo di quegli anni?

"A Greco non ero proprio il massimo. Una volta, durante una traduzione, tutti quelli dietro di me copiarono comunque la mia versione. Il risultato fu davvero terribile: io presi 5. E, a scalare, i compagni dietro preso 4, 3, 2 e 1. L’ultimo, che ha preso il tremendo 1, è poi diventato professore di lettere".

Una "ri-maturità" con la versione di Greco?

"Tornerò comunque qui, sicuro di fare una figuraccia (ride, ndr)".

Rifarebbe il liceo classico?

"Senza dubbio. Il classico insegna a pensare, ad avere una capacità di riflettere".

È sempre in contatto coi suoi vecchi compagni?

"Certamente. Abbiamo la nostra chat ‘Quelli della 3D’. Ci sentiamo e ogni tanto organizziamo delle bene cene. Della nostra classe, poi, una decina siamo diventati medici".

E la vera maturità?

"Fummo tutti promossi".

Elettra Gullè