Pierluigi Banchetti, è un imprenditore che da lavoro a 45 persone in modo diretto e ad altre 20 nell’indotto. La sua impresa di costruzioni lavora su appalti pubblici come scuole o infrastrutture stradali, ma anche con aziende private, dalla farmaceutica all’alta moda. Anche lui deve fare i conti con l’impennata dei prezzi che rischia di mettere in ginocchio il settore.
Banchetti, che sta succedendo?
"Negli ultimi mesi c’è stata da una parte un’accelerazione continua sul fronte della volontà di investire in ambito infrastrutturale e immobiliare e dall’altro l’aumento esponenziale dei costi di produzione che hanno fatto rallentare la richiesta. Una situazione molto fluida che non consente programmazioni".
Un problema quindi non legato alla guerra Ucraina.
"Non solo. Il settore veniva da anni difficili. Durante il lockdown abbiamo tenuto duro grazie agli aiuti del governo. Poi le richieste per il settore sono esplose grazie ai superbonus energetici e al Pnrr. La difficoltà a reperire i materiali sono cominciate da lì. E in questo quadro è arrivata la mazzata del caro energia".
Come aiutare il settore?
"Stabilizzando il mercato. A partire dalle scadenze dei superbonus. Servono più anni e maggiori certezze per realizzare gli interventi, anche con sconti minori. L’efficientamento energetico è oggi più mai una priorità per il Paese".
E il caro energia?
"Ad oggi i fornitori non ci garantiscono il costo dei materiali più di 24 ore. E’ tutto molto difficile".
Pa.Fi.