ILARIA ULIVELLI
Cronaca

Il ministro pronto a salvare il Maggio. Ma è polemica sulle responsabilità

Sangiuliano annuncia il suo impegno per il teatro, però chiede un cambio di passo. Da Palazzo Vecchio arriva l’impegno economico. Ma i lavoratori restano in agitazione e chiedono di fare presto

Il ministro pronto a salvare il Maggio. Ma è polemica sulle responsabilità

Firenze, 14 giugno 2023 – Ancora una volta saranno gli stanziamenti pubblici a far risuscitare il Maggio finito nelle sabbie mobili dei debiti a causa della spericolata gestione del sovrintendente Alexander Pereira che ha prodotto buchi di bilancio che devono essere ripianati: servono 8 milioni da trovare al più presto e 4 milioni nel 2024.

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano annuncia oggi sulle pagine culturali del ’Caffè’, di questo giornale, il suo impegno per il salvataggio della fondazione lirico sinfonica. "La logica, il buonsenso e la responsabilità verso una prestigiosa istituzione culturale ci costringono a dire che il Maggio non può morire" e che il "Ministero non si sottrarrà a fare la sua parte, a tutela dei lavoratori, in aiuto di Firenze e in difesa del valore culturale del Maggio".

Tuttavia Sangiuliano chiede che "l’intervento finanziario" sia "accompagnato con un progetto chiaro e definito, che nel rispetto delle leggi, assicuri l’equilibrio necessario tra la qualità dell’offerta e la sostenibilità economica del Teatro, fattore imprescindibile per dare un futuro di stabilità al Maggio".

Domani il ministro sarà a Firenze. Probabile che riesca a incontrare il sindaco Dario Nardella e il governatore Eugenio Giani. C’è accordo nel salvare il Maggio, non sulle responsabilità. La polemica politica è già ampiamente esplosa con il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi.

Nonostante Sangiuliano sottolinei di voler evitare "personalizzazioni polemiche", chiede un’ammissione di responsabilità politica, formula una serie di domande alle quali pretende gli vengano fornite risposte. "Perché il consiglio di indirizzo non è intervenuto quando si è reso conto di una situazione insostenibile? Perché non ha ascoltato quelle rare voci che facevano mettere a verbale dubbi e rilievi?".

Sangiuliano cerca motivi che giustifichino ulteriori sacrifici delle casse pubbliche, rispetto ai contribuenti e agli altri enti lirici che hanno chiuso i bilanci in pareggio.

Da Palazzo Vecchio, alla stessa stregua, si dice che era proprio il ministero a dover vigilare sulla corretta gestione dei conti, mentre la giunta guidata dal sindaco Dario Nardella fa subito un passo avanti con una delibera di indirizzo che impegna il Comune a mettere a bilancio due milioni di euro – anche con la collaborazione della Città metropolitana – vincolati alla definizione e condivisione con tutti i soci di un "piano di salvataggio del teatro".

L’a lternativa ai due milioni di contribuito straordinario è l’acquisto da parte del Comune di quota parte dell’archivio storico delle meraviglie del Maggio, valutato 12 milioni, che non verrebbe spostato da lì, ma valorizzato. E, ancora, c’è l’ipotesi di modificare la concessione del diritto d’uso del teatro – che è di proprietà del Comune – aumentando il valore del patrimonio della Fondazione. Anche la vicesinaca e assessora alla Cultura Simona Bettini ripete che non è il momento delle polemiche.

Ma tra i lavoratori, ieri riuniti in assemblea, resta alta la tensione. Sino a quando le istituzioni non siederanno allo stesso tavolo per definire formalmente il piano economico prevedendo risorse certe, le preoccupazioni degli oltre trecento dipendenti e delle loro famiglie permarranno. Non si esclude alcuna forma di mobilitazione. Le Rsa Slc Cgil e Fistel Cisl battono sulla necessità di ricevere risposte rapidamente. "Il tempo perché il nostro teatro e i suoi dipendenti non vengano stritolati a causa della grave situazione economica è breve – dicono – Dopo l’incontro col sindaco e quello di domani con il presidente della Regione, con la prospettiva di un pronunciamento fattivo da parte del ministro della Cultura, auspichiamo una piena e risolutiva cooperazione tra tutti i soci della Fondazione".