
Mugello piccola Provenza? D’estate, qualche bellissimo scorcio mugellano lo farebbe pensare. Perché qua e là si scorgono campi, piccoli e...
Mugello piccola Provenza? D’estate, qualche bellissimo scorcio mugellano lo farebbe pensare. Perché qua e là si scorgono campi, piccoli e grandi, coltivati a lavanda, danno un tocco di ulteriore fascino alle bellezze paesaggistiche delle campagne.
E ora alcuni produttori hanno dato vita al Consorzio Lavanda del Mugello per promuovere questo speciale tipo di coltivazione. Presieduto da Rossella Nutini (nella foto), che ha una coltivazione nella propria azienda dei Poggio dei Roti, conta per ora 4 produttori, uno di Barberino di Mugello, l’Agriturismo La Chiusuraccia, con 14mila piante, Claudio Bianchini a Borgo San Lorenzo con 8mila, Carlo Azzirri, dell’azienda agricola Caori in località Grezzano, quasi 20 piante, e Poggio dei Roti a Vicchio, con 11mila piante.
Ce ne sono anche altri – si calcola che in Mugello vi siano almeno 100mila piante di lavande -, "e vogliamo – spiega Nutini – coinvolgerli tutti: aziende agricole e piccoli coltivatori. Il consorzio è nato per fare una produzione mugellana di qualità e più conosciuta, evidenziandola come produzione a km 0. Del resto quella della lavanda è una coltivazione che in Mugello ha radici antiche".
Così tra i progetti del consorzio quello di stabilire rapporti con le scuole, portando gli studenti a conoscere questo tipo di coltivazione, ma anche di fare della lavanda un elemento che, dice Nutini, "possa coagulare iniziative di tipo culturale e ricreativo. Si potrebbero avviare progetti particolari attorno alla lavanda, con attività culturali, musicali, artistiche".
La prima occasione, già sperimentata con successo anno scorso, tra fine giugno e metà luglio si terrà in Mugello la manifestazione ’Lavandeti Aperti’ dove "i produttori apriranno al pubblico gratuitamente le loro coltivazioni".
Paolo Guidotti