Il timore che il grande impianto eolico in corso di realizzazione sui crinali mugellani del monte Giogo di Villore sia solo un apripista per molti altri impianti simili, con una colonizzazione dell’Appennino, è sempre stato espresso dai comitati contrari all’opera. Adesso, mentre si discute della proposta di legge regionale, già sottoposta ai sindaci, sulle aree idonee, interviene Emanuele Piani (nella foto), sindaco di San Godenzo e delegato Anci per le aree protette.
"Il tema sulla legge delle aree idonee e non idonee - spiega - sta facendo discutere; per individuarle ci vuole grande attenzione. Dire che gli Appennini possono essere tutti utilizzabili per l’eolico industriale ci fa molta paura. Io, come rappresentante Anci per la aree protette, ho chiesto che l’eolico e il fotovoltaico a terra siano vietati in tutte le aree protette della Toscana, e per aree protette non s’intendono solo parchi e riserve ma anche tutte le aree Natura 2000, tutelate dall’Ue". Nella proposta, spiega Piani, a parte le poche aree tutelate dalla Soprintendenza e di alto valore paesaggistico e culturale, pochissime, non c’erano altri divieti. E aggiunge: "Da sindaco di un Comune montano pensare che l’Appennino sia tutto terreno eleggibile per l’eolico mi spaventa. Basta vedere l’impatto già causato, solo per l’avvicinamento al crinale, dall’impianto del monte Giogo di Villore, con opere irreversibili. Eviterei di utilizzare il Giogo di Villore come esempio virtuoso. E’ invece un esempio di come la politica in fretta e furia ha autorizzato una cosa fuori posto".