
MONTELUPO FIORENTINO
Un matrimonio con location del tutto particolare: il Museo Archeologico di Montelupo, che si trova oltretutto in una zona a verde tra il complesso mediceo dell’Ambrogiana e l’Arno. E non solo: magari pure con visita guidata al museo stesso. E’ una possibilità concreta, adesso, con l’ampliamento delle attività stabilite nel protocollo tra Comune ed Archeologico, approvato dalla giunta Masetti. Ampliamento, beninteso, sempre nel rispetto delle norme antivirus.
Nel nuovo patto difatti so trova questo: il museo, oltre a svolgere le proprie attività e servizi, mette a disposizione il proprio staff per consentire l’utilizzo degli spazi da parte di enti pubblici, enti privati come associazioni, e privati cittadini per lo svolgimento delle seguenti attività: conferenze, concerti, eventi teatrali, presentazioni, video proiezioni, mostre temporanee, feste o cerimonie che prevedano visite guidate o attività laboratoriali legate alle esposizioni museali oppure animazione culturale per bambini, e "cerimonie e rinfreschi ad esse connessi per i matrimoni e per le unioni civili".
Chiaramente, l’utilizzo del museo per tutte queste attività non potrà entrare in concorrenza con la programmazione annuale e i principali ed istituzionali servizi dell’istituzione. La tariffa applicata per lo svolgimento dei servizi aggiuntivi, che di norma non dovrebbero durare più di 4 ore, è di 160 euro forfettari. Il Museo Archeologico di Montelupo è senz’altro tra i più importanti dell’intera provincia fiorentina.
Custodisce oltre tremila reperti, esito di più di 30 anni di ricerche che hanno coinvolto vari siti attorno (Valdarno e bassa valle Pesa) tra cui Montereggi, di cui vi è ampia documentazione: è un insediamento etrusco (secoli VI-I a. C.) posto su un colle a dominio dell’Arno, tra Capraia e Limite. Da Montereggi - come si spiega nella presentazione del museo - provengono bronzi e ceramiche di particolare importanza, tra le quali si deve segnalare una kilyx attica attribuita al pittore di Codros, attivo in Atene tra il 440 ed il 430 a.C. e la lastra ad altorilievo con una testa femminile che sorge da un cespo díalcanto, databile al secondo quarto del III secolo a.C. che molto probabilmente faceva parte di un fregio frontale di un tempio. Reperto raro e bellissimo.
Andrea Ciappi