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Il Napoleone di Bartolini arriva all’Accademia

Il Napoleone di Bartolini arriva all’Accademia

Un Napoleone giovane, dallo sguardo malinconico, raffigurato senza le insegne imperiali, più uomo che imperatore.

In marmo bianco di Carrara, l’aveva modellato così Lorenzo Bartolini (1777- 1850) ispirandosi al prototipo della colossale statua in bronzo, realizzato nel 1805 per l’ingresso del Museé Napoléon, come si chiamava all’epoca il Louvre di Parigi.

Oggi quel busto in marmo entra a far parte delle collezioni della Galleria dell’Accademia, all’interno della suggestiva gipsoteca recentemente riallestita, dove sono custodite numerosi gessi di Bartolini.

L’opera è un’acquisizione dall’ultima Biennale dell’Antiquariato di Firenze, dallo stand dell’antiquario milanese Carlo Orsi.

" È un mio regalo personale a Lorenzo Bartolini - spiega Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell’Accademia - che è stato, durante tutta la sua carriera, un fan entusiasta di Napoleone, del quale, per altro, non avevamo nessun ritratto. La nostra Gipsoteca conserva numerosi busti in gesso dei familiari di Napoleone ma non uno che lo rappresenti. Questa effigie che lo vede raffigurato senza le insegne imperiali, reso nella sua individualità, viene a colmare finalmente questa mancanza".

Considerato l’esponente più significativo del Purismo italiano, Bartolini eseguì numerosi ritratti di Napoleone. Con il trasferimento, nel 1808, all’Accademia di Belle Arti di Carrara, ebbe l’incarico di “direttore della banca Elisiana per la parte della statuaria” e si occupò, appunto, della riproduzione in serie dei busti di Napoleone. Con la Restaurazione, lo scultore continuò a ritrarre l’imperatore su richiesta di committenti nostalgici. Questo busto, firmato sul lato destro ‘L. Bartolini’, corrisponde a questo periodo.

L’unico altro busto in marmo di Bartolini, presente all’Accademia, è quello ritraente Giovanni Battista Niccolini, donato nel 2017 dall’Associazione Amici della Galleria dell’Accademia.

Olga Mugnaini