
Turisti in attesa di poter entrare nell’appartamento affittato nel centro di Firenze
di Antonio Passanese
"Le sentenze non si commentano, ma lo stop del Consiglio di Stato ai divieti imposti dai Comuni agli affitti turistici merita una riflessione e un intervento del governo centrale". Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, da tempo si batte a livello locale e nazionale contro l’abusivismo ricettivo e l’assalto dei B&B nelle principali città d’arte a scapito della residenza. Per questo, nelle settimane scorse, ha salutato con favore la delibera della giunta Funaro che fissa regole precise per coloro che si occupano di locazioni turistiche nel centro storico.
Presidente Bocca, il massimo organo giudiziario amministrativo ha ribaltato tutto il lavoro fatto dalle amministrazioni delle principali città d’arte contro l’overtourism. Cosa ne pensa?
"Non entro negli aspetti giuridici della questione, ma posso dire che in altri Paesi sono proprio i Comuni a decidere su questo argomento. Qualche esempio? New York, Parigi, Barcellona, solo per citarne alcuni. Mi trovo perfettamente d’accordo, per restare a casa nostra, con quello che ha fatto l’amministrazione fiorentina alcune settimane fa firmando una delibera che regola il mercato. Attenzione, io non sono contro gli affitti brevi, e credo che il fenomeno non vada vietato ma semplicemente governato, normato".
La decisione del Consiglio di Stato, a questo punto, rimette in pista i B&B.
"Prima sembrava che fosse solo Federalberghi a favore di una regolamentazione del settore, oggi ci sono decine di sindaci, di destra e sinistra, al nostro fianco. Perché questo non è un discorso politico ma di buonsenso. Mi auguro che con la spinta degli imprenditori e dei primi cittadini ci sia una legge nazionale che vada anche oltre il Cin, che ha rappresentato un primo passo avanti. Ma il Codice di identificazione, da solo, non è sufficiente".
Quindi cosa propone la sua associazione?
"Che venga dato potere ai sindaci di legiferare su questa materia".
Presidente Bocca, secondo lei la partita può dirsi chiusa o c’è ancora speranza?
"La sentenza del Consiglio di Stato è solo la prima tappa di un percorso: la partita è ancora tutta da giocare. Penso che i Comuni continueranno a regolamentare il fenomeno e questo, probabilmente, darà luogo ad altri ricorsi. Ma io spero che, nel frattempo, possa esserci un intervento del governo. Non capisco il motivo per cui le amministrazioni possano decidere autonomamente sull’imposta di soggiorno e non sugli affitti brevi. È una stortura da risolvere".
La sua associazione farà moral suasion sul governo Meloni?
"La stiamo facendo da tempo. In Italia ci sono 630mila strutture ricettive. Di queste 39mila sono alberghi e il resto affittacamere. Che il fenomeno sia dialagante è sotto gli occhi di tutti".
Infine, la delibera sugli affitti brevi della giunta Funaro si aggancia anche alla legge regionale sul Turismo che però è stata impugnata davanti alla Corte Costituzionale.
"La Regione Toscana ha avuto grande coraggio nell’approvare, a nostro giudizio, un testo unico serio. Siamo tutti alla finestra per capire cosa accadrà. Di fiducia e di pazienza ne abbiamo da vendere".