Una studentessa tornata a Firenze quattro giorni prima da un viaggio a Codogno si ammala con febbre alta e sintomi influenzali. Intanto gli scaffali dei supermercati si svuotano in preda alla psicosi collettiva. Una passeggera del treno Venezia-Roma colta da una crisi di tosse viene fatta scendere a Santa Maria Novella e ricoverata. Due giorni dopo Firenze passa dalla paura del Covid al primo caso di contagio tracciato: il 24 febbraio 2020 un imprenditore di 63 anni, titolare di un camping, viene ricoverato a Santa Maria Nuova dopo due tamponi positivi. Il Covid è arrivato. Sono le 48 ore vissute fra il 23 e il 24 febbraio 2020. La pandemia era all’alba e un mese dopo i positivi in città sarebbero stati 593, di cui 128 ricoverati in condizioni critiche.
Oggi, a cinque anni esatti, nonostante il virus continui a strisciare per le strade (con una crescita del +9,3% rispetto alla scorsa settimana in Toscana e 224 positivi in più), quei giorni sembrano lontanissimi. Ma oltre a lasciare ferite in chi ha perso uno dei propri cari e cicatrici sulla spesa pubblica, hanno plasmato la demografia fiorentina. Specie sul capitolo mortalità, consegnando alle statistiche un 2020 che, a distanza di un lustro, può essere confrontato con i quattro anni precedenti e quelli successivi.
Lo ha fatto l’ufficio di statistica di Palazzo Vecchio che ha analizzato i decessi registrati dal 2020 a oggi, senza indagare le cause di ogni morte. Il verdetto: l’anno del Covid è stato quello dove i fiorentini sono morti di più con 4.959 decessi complessivi per tutti i tipi di causa (non solo per il virus). La banca dati del Comune può essere incrociata però con quella dell’Ars che conserva invece i numeri dei decessi Covid.
Il risultato è che per trovare un numero così alto bisogna tornare indietro di 32 anni, al 1993 quando i decessi dei residenti in città furono 5.176 (ma la popolazione era di 397mila abitanti contro i 365mila odierni). Il peso reale viene misurato quindi dal tasso di mortalità: più di 13,5 fiorentini morti su 1000 nel 2020, calato poi a 13,1 nel 2021 progressivamente fino a 12,2 nel 2024. Scostamenti minimi dove però si intravede il segno della fiammata Covid che, dal 2020 a oggi, ha fatto registrare 1.521 morti di persone positive. A conti fatti il 6% di tutti i decessi tracciati dal 2020 a fine 2024 è stato di persone positive al Covid. Mentre il 2020 resta l’anno nero se paragonato ai quattro successivi dove i decessi sono stati tutti inferiori: 4.481 nel 2021, 4.931 nel 2022, 4.287 nel 2023 e infine 4.402 l’anno scorso.
Anche guardandosi alle spalle dell’anno nero, cioè al 2018 e 2019 i numeri sono inferiori di -497 decessi nel 2019 e di -927 nel 2018. Il mese più buio è stato novembre del 2020 quando si sono spente 600 vite, seguito dall’aprile dello stesso anno con circa 520 morti (superato solo dal gennaio 2022 con 550 decessi). Due mesi che, tutt’oggi rappresentano un triste primato del quinquennio 2020-24. A farne le spese sia ad aprile che a novembre 2020 sono stati soprattutto anziani tra i 76 e i 90 anni: nel primo mese morirono in circa 250 e nel secondo, quando il virus fece breccia anche in cinque Rsa fiorentine, addirittura in 320, un mese prima dell’arrivo dei vaccini in Italia.
Per capirsi nello stesso mese degli anni successivi, nella identica fascia d’età, le morti sono state poco più della metà nel 2021 (circa 170), e comunque inferiori a poco sopra quota 200 negli anni successivi fino a oggi. E ora le cose come stanno? A marzo e dicembre 2024 si è toccato il minimo di decessi sui cinque anni, mentre febbraio 2024 è inferiore allo stesso mese del 2023. Febbraio 2020 (quando la pandemia doveva ancora esplodere ed essere tracciata) e 2021 sono ancora inferiori. Senza considerare il 2023, anche maggio, luglio e ottobre 2024 registrano il numero minimo di decessi dal 2020.
Segno che le cose vanno meglio rispetto a 5 anni fa? Sì. Ma la lunga cavalcata del Covid ha lasciato tracce nei numeri. Dove ogni cifra corrisponde a una vita. Quelle registrate da marzo 2020 a oggi come morti Covid in città sono 1.521. Esclusa Empoli con i suoi 247 decessi Covid, il secondo Comune è Scandicci con 203 e il terzo è Sesto Fiorentino con 177. Il tasso di mortalità Covid più elevato (cioè il rapporto fra decessi e popolazione) non è di Firenze (419 su 100mila residenti), ma di San Godenzo con 1.046 decessi per 100mila residenti, seguita da Pelago con 576 e Greve in Chianti con un tasso di 540 mentre quello minore è di Marradi con 176. Dal paziente zero di Firenze sono passati cinque anni esatti.
Claudio Capanni