Giovanni Papini lo scherniva, invitandolo a desistere nell’acquisto di quella che, a parer suo, era una "vecchia bicocca". Primo Conti, allora quarantenne e senza grandi possibilità economiche, non dette però retta all’amico scrittore, chiuse l’affare, vendendo alcuni dipinti d’autore della sua collezione privata, e a fine lavori, si prese la rivincita, scrivendo con soddisfazione dell’acquisto immobiliare: "con il volto lavato è diventata una gran bella signora".
Oggetto del siparietto fra i due protagonisti del Novecento è Villa Le Coste, un tempo residenza del maestro Conti e dal 1980 sede della Fondazione da lui stesso voluta sulle colline fiesolane e che oggi porta avanti l’"ambiziosa utopia" dell’artista. Ovvero renderla luogo (sempre a dispetto degli intellettuali fiorentini dell’epoca, che ne criticavano la collocazione "così fuori mano") con un museo, un archivio sulle avanguardie storiche e un centro studi. Il tutto in spazi che negli ultimi due anni sono stati oggetto di importanti interventi di conservazione e restauro. A cominciare dello studio, dove Conti dipingeva, e che è stato risistemato dal tetto al pavimento, pavimento dove però stati volutamente lasciati gli schizzi di colore caduti dalla tavolozza del maestro. Prima delle mura a essere oggetto di intervento conservato erano state le 66 opere del museo. Si tratta di dipinti realizzati tra il 1911 (Autoritratto), quando aveva appena 11 anni, e il 1984 con opere di grandi dimensioni, come Risveglio o Filo a piombo. Il restauro è stato possibile grazie al prezioso contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Firenze (che negli anni ha sostenuto con 300mila euro i vari interventi effettuati alla Fondazione Conti) ed è stato realizzato dalla restauratrice Muriel Vervat. L’indagine ha visto anche il coinvolgimento del Cnr di Firenze ed ha permesso di offrire un’ampia riflessione sull’arte del maestro e sui migliori criteri di manutenzione. La presentazione dei lavori della Villa e del restauro dei dipinti si è tenuta ieri. La presidente della Fondazione Primo Conti, Gloria Manghetti, ha espresso soddisfazione e anticipato che i lavori andranno avanti. Il prossimo obiettivo è mettere un’ascensore. La vicepresidente di Fondazione CR Firenze Maria Oliva Scaramuzzi ha confermato la vicinanza della Fondazione alle principali istituzioni artistiche e culturali fiesolane.