Il numero due dell’Aisi a Firenze: "Anche la criminalità si è evoluta. La città smart può essere attaccata"

Vittorio Rizzi nel Salone dei Cinquecento ha descritto le nuove minacce derivanti dall’era digitale "Lo scenario è cambiato con la rivoluzione tecnologica. Ma meno reati grazie a cultura e democrazia".

Il numero due dell’Aisi a Firenze: "Anche la criminalità si è evoluta. La città smart può essere attaccata"

La capocronista Erika Pontini e il vicedirettore dell’Aisi Vittorio Rizzi

La parabola di Rocco Morabito. boss della ’ndrangheta sfuggito per anni alle ricerche in Aspromonte, ma catturato dopo essere caduto in una “cybertrappola“ mentre si trovava in Brasile. Ha raccontato (anche) questo aneddoto Vittorio Rizzi, fresco vicedirettore dell’Agenzia informazioni sicurezza interna (Aisi) e già numero due della polizia, durante il suo intervento dell’evento di ieri mattina nel salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, “Le nuove minacce criminali e le investigazioni 5.0 - dal mondo reale al virtuale e al metaverso“, organizzato da fondazione Insigniti Omri, presieduta dall’ex questore di Firenze, Francesco Tagliente, e questura di via Zara.

Rispondendo alle domande della capocronista de La Nazione, Erika Pontini, Rizzi ha descritto l’evoluzione delle conoscenze investigative ma anche l’upgrade della criminalità.

"In questo millennio è cambiato radicalmente lo scenario criminale e due sono i fattori che hanno determinato questo cambiamento: la rivoluzione tecnologica, il passaggio dall’analogico al digitale, dal’altra parte anche la costante evoluzione dei paradigmi culturali, queste due rivoluzioni si inseriscono poi nella globalizzazione".

Rizzi ha soppesato evoluzione tecnologica da una parte, nuovi rischi dall’altra: come ad esempio il rischio d’intrusione nelle piattaforme che governano le nostre “smart city“ o l’uso non corretto dell’intelligenza artificiale. Ma ha anche ricordato che cultura e democrazia hanno decimato, in vent’anni, i reati più truci come gli omicidi. Nell’ambito della sicurezza a 360 gradi, necessariamente accompagnata da un sistema di norme giuridiche sempre al passo con i tempi, Rizzi ha fatto riferimento anche all’Associazione Lorenzo Guarnieri, nata in memoria del figlio (morto a 17 anni in un incidente stradale) del fondatore Stefano Guarnieri.

Declinando l’evento in chiave sicurezza, la sindaca Sara Funaro ha sottolineato "la stretta collaborazione con la Prefettura, con le Forze dell’ordine e con tutti gli altri livelli istituzionali" per mettere "in campo risposte come quelle che sono state decise in sede di Comitato per l’ordine e la sicurezza: gli agenti a piedi, la chiusura anticipata dei minimarket, il lavoro che porteremo avanti insieme alla Regione Toscana e all’Azienda sanitaria sul contrasto e alla prevenzione sulle sostanze stupefacenti". Entro novembre in città arriverà il ministro degli Interni Matteo Piantedosi e sarà un’occasione importante di confronto, dove si parlerà anche del servizio Polmetro, ovvero gli agenti delle forze dell’ordine all’interno dei tram. L’escalation di episodi di criminalità non è da sottovalutare e si estende su tutta l’Italia, come accaduto ad esempio a Viareggio, con la morte dell’algerino Malkoun Said. "L’emulazione è sempre dietro l’angolo ma non credo che a Firenze si vadano a radicare comportamenti analoghi", ha dichiarato il questore Maurizio Auriemma.

Niccolò Gramigni

Stefano Brogioni